Si è aperto ieri sera il Sydney Film Festival, con il neozelandese 'The Breaker Upperer' delle giovani registe Jackie Van Beek e Madeleine Sami che sono anche protagoniste della commedia, in cui scoprono di essere state tradite allo stesso tempo dallo stesso uomo, una all'insaputa dell'altra, e avviano un business di consulenza alle persone a cui manca il coraggio di 'break up', di interrompere una relazione. Il Festival si è ritagliato negli anni un'autorevolezza e un credito di levatura internazionale tra le rassegne cinematografiche. Quest'anno il suo programma presenta, fino al 17 giugno, circa 280 film e cortometraggi di 65 paesi, con 12 film in concorso. Di particolare interesse la rassegna Focus on Italy, con la presentazione di sei tra le più recenti produzioni italiane: 'Figlia mia', film in concorso, della regista Laura Bispuri, che è presente al festival; 'Beatiful Things' di Giorgio Ferrero, anch'egli ospite del festival; 'La Vita in Comune' di Edoardo Winspeare; 'A Ciambra' del regista italo-statunitense Jonas Carpignano; 'Tutto quello che vuoi' di Francesco Bruni e infine 'Nico' di Susanna Nicchiarelli. In programma anche 'Pope Francis - a Man of His Word', il documentario di Wim Wenders, basato su una lunga e schietta intervista con il pontefice. Di importanza strategica in questa edizione la partecipazione di una delegazione italiana composta da rappresentanti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dell'ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali). Lo scopo dichiarato, oltre a quello della presentazione in sala delle pellicole proposte, è quello di instaurare rapporti stabili e duraturi tra le due realtà cinematografiche, che possano in un futuro prossimo sfociare in collaborazioni per la produzione e la distribuzione nei due Paesi di film coprodotti. (ANSA)
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