Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Europa
  4. Londra chiude le porte a migranti Ue non qualificati

Londra chiude le porte a migranti Ue non qualificati

Governo illustra piani, fuori dal 2021 chi non parla inglese

LONDRA - Il Regno Unito si prepara dal 2021 a sbarrare gli ingressi, dopo la fine della transizione post Brexit, ai nuovi immigrati "a bassa qualificazione" e non a loro agio con la lingua inglese: inclusi quelli che dall'anno prossimo busseranno alle porte dell'isola dai Paesi dell'Ue. E' l'obiettivo del modello a punti di tipo "australiano" annunciato da tempo dal governo di Boris Johnson, secondo i dettagli illustrati oggi dalla ministra dell'Interno, Priti Patel, falco della destra Tory appena confermata nell'incarico.

Stando ai piani governativi, il visto di lavoro destinato ad essere introdotto a regime dopo la Brexit potrà essere concesso solo ai richiedenti - europei e non - che abbiano un minimo di 70 punti. E i punti verranno attribuiti (10 o 20 per voce) soltanto a chi avrà già in mano offerte di lavoro da 25.000 sterline l'anno in su, titoli di studio specifici (come Phd), qualificazione per settori con carenza occupazionale nel Regno Unito e conoscenza dell'inglese. Le opposizioni hanno contestato questa strategia, sostenendo che il modello australiano filtra ma incoraggia l'immigrazione, mentre questa versione minaccia di scoraggiarla tout court. Il Labour ha chiesto di assicurare almeno delle eccezioni in settori strategici quali la sanità, dove i ruoli infermieristici sono coperti attualmente in buona parte da stranieri. Mentre i Liberaldemocratici hanno accusato il governo di "xenofobia". La Confindustria britannica, a nome degli imprenditori, ha da parte sua elogiato alcuni aspetti dell'annunciata riforma ma non senza riserve sui rischi di limitazione nel reperimento della forza lavoro da parte del business. Patel ha però replicato che il mondo dell'impresa potrà contare ancora sugli oltre 3 milioni di cittadini Ue che già lavorano nel Regno (non toccati dalle nuove regole); e per il resto dovranno "abbandonare la ricerca del lavoro a basso costo" degli immigrati, investendo piuttosto nello sviluppo di "tecnologie per l'automazione".
   

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie