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Libia: esplosioni scuotono Tripoli, Haftar bombarda Ain Zara

Tripoli rompe con la Francia, 'sostiene il criminale Haftar'. Parigi replica: 'Accuse infondate'.

Violente esplosioni si sentono distintamente a Tripoli: le milizie di Khalifa Haftar bombardano le zone di Khalet Elfurjan e Ain Zara - punta avanzata dell'offensiva del maresciallo - dopo la conquista di Azizia, sul fronte meridionale, da parte dei militari fedeli a Fayez al Sarraj. Lo riferiscono alla'ANSA residenti e fonti militari.

Le forze militari fedeli al governo di Fayez al Sarraj hanno conquistato Azizia, la cittadina a sud di Tripoli, teatro nei giorni scorsi dell'avanzata delle milizie di Khalifa Haftar. Lo riferiscono all'ANSA fonti militari. I soldati di Tripoli, Janzur, Misurata, Zawiya e delle Forze di mobilitazione centrale si sono ricongiunte con quelle di Zintan. I combattimenti, anche i caccia in azione, si concentrano ora ad al-Hisha, snodo strategico verso Gharian, ultimo bastione di Haftar. 

Tripoli intanto ha rotto la Francia, accusandola di sostenere il "criminale" Haftar, che ha mandato all'aria ogni sforzo di pacificazione della Libia. Il governo di Fayez al Sarraj ha lanciato la sua controffensiva diplomatica, oltre che militare, per chiudere al più presto la partita con il generale della Cirenaica. E possibilmente arrestarlo. Le accuse di sostegno della Francia al Maresciallo Haftar sono "infondate": è quanto dichiara la diplomazia francese. "Le dichiarazioni di Tripoli" su un presunto "sostegno" e "copertura diplomatica" da parte della Francia ad Haftar sono "completamente infondate", ha detto un responsabile del ministero degli Esteri di Parigi, citato questa sera dai media francesi.

Conte, per ora nessun rischio migranti dalla Libia  - Nessuna invasione di migranti dalla Libia, ma il rischio "concreto" di una crisi umanitaria che si può e si deve fermare. Perché nessun interesse geopolitico può giustificare una guerra". Il premier Giuseppe Conte ha aggiornato la sua informativa al Senato, dopo quella della scorsa settimana alla Camera, dopo le polemiche seguite alle parole del premier libico Fayez al Sarraj sugli 800mila migranti pronti a partire. Ed ha rassicurato che non c'è alcun rischio "imminente", parlando allo stesso tempo di 18mila persone costrette dagli scontri ad abbandonare le loro case in un paese già duramente provato, nel quale il bilancio di morti e feriti resta incerto. Nel giorno in cui cui Tripoli ha annunciato il blocco della collaborazione con la Francia, accusata di sostenere il generale Khalifa Haftar, Conte ha inviato più di un messaggio a Parigi, tornando a ribadire che "l'unica soluzione possibile della crisi è quella politica" e che "non ci sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare scorciatoie militari". "In più occasioni ho discusso il dossier libico con il presidente Macron", ha ricordato il premier, sottolineando che "una Libia instabile non può soddisfare alcun interesse nazionale di nessun Paese". E rilevando che "divergenze sul tema non solo appaiono illogiche, ma soprattutto non sono ammissibili". 

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