Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

GENOVA, 14 dicembre 2018, 18:10

Redazione ANSA

ANSACheck

Il giudice per l'udienza preliminare Cinzia Perroni ha rinviato a giudizio tutte le otto persone indagate nell'ambito dell'inchiesta su falsi documenti attestanti i controlli sui container potenzialmente radioattivi, il tutto ai danni del terminal Vte di Voltri, del porto di Prà, del Sech e al terminal Spinelli. L'inchiesta dei carabinieri del Noe, partita nel 2016, aveva portato agli arresti domiciliari Vittorio Tamburini (esperto qualificato) e Antonio Carannante (verificatore), mentre per altre sei persone (Chiara Garaglia della Logistic Group, Alessandro Squicciarini, Simone Caroleo, Andrea Catalano e Federico Casagrande della Sattemar; Luca Riccardi della Spedimar) era stato disposto l'obbligo di firma.
    Per tutti l'accusa è di falso ideologico per induzione. Secondo quanto riscontrato dai militari, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, l'esperto qualificato consegnava i documenti in bianco che poi il suo dipendente misuratore compilava apponendo la firma falsa del suo superiore e attestando gli avvenuti controlli. Il tutto con la compiacenza di dipendenti di numerose ditte di spedizione che mettevano anche a disposizione la sede logistica per compilare i falsi moduli. In questa maniera si ottenevano le bolle e sdoganare materiale ferroso proveniente dai paesi dell'Africa e diretti al Nord Italia.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza