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'Inevitabile il compromesso sul Recovery Fund'

Parla il capo della rappresentanza della Commissione Ue a Roma

La risposta dell'Europa alla crisi economica innescata dalla pandemia da coronavirus è stata "adeguata e rapida", nonostante un "minimo di difficoltà" all'inizio dovute anche al fatto che "tanti Paesi hanno quasi voluto negare l'evidenza" di quello che stava accedendo. E anche se l'Unione "non uscirà da questa crisi con un assetto federale", le condizioni per una ripartenza con "un'idea nuova di futuro" ci sono. Antonio Parenti, appena insediato alla guida della Rappresentanza della Commissione europea a Roma, in un'intervista all'ANSA fa il punto su sfide e prospettive di fronte ai Ventisette partendo dalla scommessa sulla quale si gioca il primo tempo dell'uscita dalle secche della crisi, il Recovery Fund. "Alla fine il compromesso sarà necessario" e anche i Paesi cosiddetti frugali "dovranno trovare un accordo" nel loro stesso interesse. Paesi come l'Austria, l'Olanda, la Svezia, "sono estremamente aperti al commercio internazionale" e di fronte al rischio sempre più concreto di una "segmentazione dei mercati" a livello mondiale, che sarà ancora più radicale nel caso in una rielezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti, "il mercato unico europeo diventerà una valvola di sicurezza per tutti, anche per loro". Di qui, argomenta Parenti, l'importanza di tutelare "Paesi come l'Italia, con bilance dei pagamenti più difficili, che rappresentano comunque parti di mercato fondamentali anche per far funzionare l'economia più importante a livello europeo, che è quella tedesca". E non a caso proprio la Germania è scesa in campo, con una proposta senza precedenti, per favorire l'accordo. Il neo capo della rappresentanza della Commissione Ue si schiera anche dalla parte del Mes, pomo della discordia che sta mettendo in seria difficoltà il governo Conte, per sottolineare il "vantaggio" che c'è nel prendere questi soldi che sono un "volano di crescita", anche nella prospettiva di una possibile nuova ondata di contagi in autunno. Di fronte ai timori alimentati da "un'esperienza dolorosa" come quella della Grecia, Parenti sottolinea che la "reputazione del Mes è più negativa di quello che avrebbe meritato", anche perché se è vero che ha posto "condizioni particolarmente complicate" ad Atene, senza il Mes sarebbe anche potuta andare peggio, con la Grecia costretta a rivolgersi magari al Fondo monetario internazionale che "non aveva una nomea particolarmente progressista". D'altra parte il Meccanismo è stato "modificato", rimuovendo "condizioni che non avevano più senso nella situazione odierna". Quello che è necessario ora, aggiunge Parenti, è comunicare l'Europa in una maniera comprensibile. "Parlare per esempio di come migliorare il nostro futuro è molto più efficace che dare notizia di qualche accordo commerciale". Consapevoli del fatto che "dopo l'allargamento è mancato qualcosa che potesse unirci come europei di fronte a una battaglia comune", è "importantissimo" uscire da questa crisi cambiando il nostro modo di essere, con un'idea nuova di futuro" più "sostenibile dal punto di vista ambientale, più corretta dal punto di vista dei rapporti di genere": idee che la Commissione di Ursula von der Leyen "ha messo in campo"

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