Vegagest Sgr conclude il processo
di ristrutturazione e si rilancia con un nuovo nome, Sagitta
sgr, dedicata agli investimenti in asset deteriorati, con un
focus particolare sui Non performing loans (Npl) e sui crediti
classificati come inadempienze probabili (Utp-Unlikely to pay).
La società di gestione del risparmio, passata sotto il
controllo del gruppo britannico Arrow Global, attivo negli
investimenti in Npl e nell'asset managerment, ha sei fondi in
pipeline. Quello nello stato più avanzato è il fondo dedicato
agli Npl ('securitizaztion fund'), che investirà sui crediti non
performing, sia secured (ipotecari) che unsecured, e avrà un
valore tra 50 milioni e 150 milioni di euro. Ad annunciarlo è
l'amministratore delegato di Sagitta Sgr, Claudio Nardone,
durante la conferenza stampa di presentazione della nuova
società, che punta a lanciare anche fondi Utp, istituiti tramite
l'apporto di crediti bancari incagliati con la sottoscrizione di
quote del fondo da parte della banca. "Siamo pronti per farlo,
ma il problema riguarda le delibere delle banche", spiega
Nardone, aggiungendo che la società "sta parlando con banche di
credito cooperativo e casse, piccole e regionali". C'è poi un
terzo fondo ('Short term') con un target tra 25-150 milioni di
euro, che sarà lanciato in partnership con Crescitalia Holding,
e investirà su crediti performing delle pmi italiane.
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