Gli obiettivi indicati da Cgil, Cisl
e Uil spaziano dall'incremento dell'offerta residenziale
pubblica all'edilizia sociale a costi sostenibili, dalla
riqualificazione delle periferie ai sostegni alla domanda.
I sindacati bocciano invece come "carenti di strategie
convincenti" le azioni degli ultimi anni tranne il programma per
l'edilizia residenziale pubblica che, "condivisibile nelle
finalità", ha però fondi "del tutto insufficienti", 12 milioni
di euro per il 2020 e 853 milioni per il periodo 2020-2033.
"Oggi è un anniversario importante. 50 anni fa Cgil Cisl e
Uil portarono fuori dalle aziende i lavoratori e i cittadini per
lottare per la casa, ma anche per più ospedali, più scuole, per
un'idea di città e società importante", racconta la segreteria
confederale della Uil, Ivana Veronese aprendo i lavori.
"Non siamo molto lontani dalle richieste avanzate
cinquant'anni fa in merito alle politiche abitative", aggiunge
la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, che
chiede di inquadrare il tema della casa "all'interno di una
visione integrata e integrale". "Le politiche abitative - spiega
- vanno affrontate in maniera sinergica con la rigenerazione
urbana, con l'efficientamento energetico, con la transizione
ambientale".
"La questione abitativa è tornata ad essere una delle
questioni sociali più urgenti", sottolinea anche il segretario
confederale della Cisl Giulio Romani, dicendo che "il sindacato
unitario sente il bisogno di scendere in piazza per rivendicare
a partire dai temi della casa maggiore giustizia sociale".
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