"Meglio un impegno finanziario (che
rappresenterebbe vero investimento) più rilevante per la
componente pubblica, anche con raggiungimento di un controllo
della Società, nell'ottica di un 'piano di volo' che segua il
Dna della Compagnia con aumento/rinnovamento della flotta anche
cargo, che più modeste ' iniezioni di liquidità ' senza una ben
definita road map che aprirebbero la strada ad un opportunismo
straniero e ad una 'abrasione di sovranità". Così Nunzio
Bevilacqua giurista d'impresa ed esperto economico
internazionale in merito alla vicenda Alitalia.
"Lo Stato può dimostrare oggi, come non gli è riuscito in
passato e smentendo i più scettici, di essere capace di fare
impresa pubblica efficiente" ma soprattutto "non si dimentichi
come si è fatto sempre in passato, non solo dei piccoli
investitori considerati di serie B, ma anche di tutti i
fornitori-creditori, molti dei quali Pmi a rischio di fallimento
e licenziamenti ' silenziosi'. Che non siano queste attività
produttive, 'indotto dell'italianità', ancora una volta figlie
di un dio minore, il solito sacrificio ' accettabile' dalle
Istituzioni".
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