In sette imprese familiari su dieci,
in Italia, l'intero management è espressione della famiglia, una
quota superiore al doppio di quella di paesi come la Germania,
la Francia e il Regno Unito. È quanto emerge dallo studio "Bravi
manager bravi" di Federmanager e The European house Ambrosetti.
La ricerca segnala che questa scarsa managerializzazione si
traduce in poca meritocrazia e in un freno all'adozione di
processi produttivi performanti, all'innovazione e alla
modernizzazione del Paese. Anche per questo in Italia,
nell'ultimo decennio, la crescita cumulata della produttività
avrebbe teso allo zero.
"Alla scarsa managerializzazione delle imprese italiane si
reagisce con una nuova cultura di impresa", afferma il
presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla. I valori guida per
i manager italiani che emergono dallo studio sono la sincerità
come propensione alla condivisione delle informazioni, il
coinvolgimento democratico nei processi decisionali e
l'orientamento all'azione.
Le competenze indicate come essenziali sono invece
l'eccellenza operativa, come capacità di snellire i processi e
l'organizzazione per dare risposta ai cambiamenti, e
l'imprenditorialità come forte iniziativa personale.
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