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Responsabilità editoriale di Advisor
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I numeri rintracciabili nel recente Bilancio di Missione non lasciano dubbi sulla salute, in questo caso finanziaria, della Fondazione Don Gnocchi. Il bilancio di esercizio 2018 vede infatti ricavi in crescita dell’1,7% rispetto al 2017 ma soprattutto un risultato di esercizio più che positivo, in crescita leggermente sopra il 30% sul 2017. La Fondazione è una vera e propria istituzione nel panorama italiano della cura, riabilitazione e integrazione sociale di varie fasce della popolazione. Dai bambini mutilati e poliomelitici subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, il raggio d’azione si è ampliato progressivamente per raggiungere bambini e ragazzi con ogni forma di disabilità, pazienti che necessitano di interventi riabilitativi in ambito neuromotorio, ortopedico e cardiorespiratorio, anziani non autosufficienti, persone con gravi cerebrolesioni o patologie invalidanti e malati in fase terminale.
Inoltre, non va tralasciata l’attività di ricerca scientifica, innovazione tecnologica e formazione. Con 25 centri, 28 ambulatori, 2 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) dislocati in 9 regioni da nord a sud, la presenza della Fondazione in Italia è vasta. Ma ha anche valicato i confini con le sue missioni in Bolivia, Bosnia-Erzegovina, Burundi, Ecuador, Ruanda e Ucraina dove opera come ONG. All’estero i progetti hanno come priorità la formazione del personale locale, in modo particolare sulla cura della disabilità, e la sensibilizzazione della popolazione. Rilevanti anche i numeri che riguardano l’Italia: dei dipendenti e collaboratori, quasi 6.000, e dei pazienti di ogni età assistiti in degenza, in ambulatorio o a domicilio, per un totale vicino ai 258.000 individui.
Una realtà articolata quindi che si sostiene grazie a lasciti testamentari, 5 per mille e donazioni, in crescita costante dal 2010 ad oggi. I fondi raccolti tramite il 5 per mille lo scorso anno (circa 574.000 €) sono stati destinati principalmente alla solidarietà internazionale (250.000 €), a progetti di ricerca sanitaria (circa 154.000 €) e a progetti a sostegno di persone con disabilità (80.000 €). C’è da considerare poi il sostegno di alcuni nomi illustri quali RAI, Fondazione Cariplo e Mediobanca. Impegnata nella promozione di attività di ricerca scientifica, specialmente a sostegno delle categorie sociali svantaggiate, Fondazione Cariplo ha finanziato numerosi progetti della Fondazione Don Gnocchi.
L’ultimo in ordine di tempo è dedicato allo studio di elementi predittivi di patologie degenerative nell’anziano. Grazie a Mediobanca è invece stato attivato il progetto inclusivo “Sport esclusivamente per tutti” ideato per avvicinare bambini con disabilità alla pratica sportiva non agonistica. Infine, in risposta alla crescente sensibilità ambientale, la Fondazione Don Gnocchi ha adottato sistemi per il monitoraggio energetico dei suoi centri e ambulatori che ha dato vita ad un benchmark con cui confrontare le best practice dei vari siti e calcolare la riduzione del fabbisogno energetico. È previsto un audit energetico su 8 delle sue strutture selezionate a campione per evidenziare ulteriori proposte di risparmio energetico sia gestionali sia tecnologiche.
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