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Lusardi, educare alla finanza per vivere meglio

Al via 200 appuntamenti in tutta Italia per Mese educazione finanziaria

"L'educazione alla finanza è come quella sulla salute: deve servire per stare meglio, per vivere meglio e più serenamente". Così Anna Maria Lusardi, docente alla George Washington University, da un anno alla direzione del Comitato italiano per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria in un'intervista all'ANSA alla vigilia dell'avvio del Mese interamente dedicato all'argomento. Da lunedì fino alla fine di ottobre saranno più di 200 gli appuntamenti su tutto il territorio nazionale.

Si parte con una conferenza internazionale in Banca d'Italia e con gli appuntamenti della Wiw, la settimana europea dell'Investitore a cura di Iosco e Consob (dal 2 all'8) e si continua con i tantissimi eventi organizzati da associazioni , cooperative, organizzazioni dei consumatori, nelle grandi città e nei piccoli comuni e dedicati a tutti, dai bambini in età prescolare, agli studenti, famiglie, piccoli imprenditori, pensionati, fino al mondo accademico (tutte le iniziative sul portale quellocheconta.gov.it).

"Lo scopo è quello di fare una strategia per tutti: vogliamo fare qualcosa che non arrivi solo ai risparmiatori", spiega Lusardi. Due gli assi fondamentali sui quali intende muoversi il Comitato: "serve un approccio orizzontale, un modo per fornire strumenti utili senza che siano calati dall'alto perchè c'e' ancora una sorta di diffidenza da superare e serve la capillarità perchè è importante arrivare ad ogni target di popolazione nella propria specificità".

Il livello di partenza è parecchio basso perchè l'Italia è al momento all'ultimo posto tra i paesi del G7. "Nel nostro Paese solo il 37% degli over 15 ha chiari i concetti base di inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio - mentre in Canada, Germania e Stati Uniti la percentuale veleggia ben oltre il 60%. Il livello degli italiani è inferiore anche a quello dei russi e dei sudafricani".
Da qui la necessità per il comitato che è costituito dal Mef, di concerto con i ministeri dell'Istruzione, dello Sviluppo economico e di cui fanno parte Bankitalia, Consob, Ivass, Covip, Ocf ed Adusbef di un approccio ampio e diversificato "perchè in un mondo che cambia, l'alfabetizzazione finanziaria è uno strumento indispensabile di base ed il Comitato è nato proprio per assicurare un' educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale ai cittadini e consentire loro di fare scelte adeguate in questa materia in ogni momento della loro vita".

Ora dopo questo primo mese dell'educazione finanziaria i prossimi obiettivi: "Abbiamo capito che il nostro compito può essere quello di un volano moltiplicatore di conoscenza: la prima delle tappe future sarà la collaborazione con i comuni per radicarci sul territorio. Porteremo inoltre l'educazione finanziaria in tv,in radio, sui social, per parlare ad ognuno con i suoi linguaggi. E poi una forte attenzione alle iniziative di genere, perchè le donne hanno da sempre ruolo di moltiplicatore fondamentale nella società ma nel nostro Paese c'e'anche un forte gender gap su questi temi con un divario tra le conoscenze di base tra uomini e donne che è ancora tra i più accentuati nel mondo".

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