Nella prima metà del 2018
raddoppiano gli attacchi cyber, con il 42% delle organizzazioni
colpite, rispetto al 20,5% della seconda metà del 2017. E'
quanto emerge dal report "Cyber Attack Trends: 2018 Mid-Year
Report" di Check Point Software Technologies, secondo cui il il
42% delle organizzazioni globali viene presa di mira dagli
attacchi cryptomining e, allo stesso tempo, aumentano le
attività degli hacker contro le infrastrutture cloud.
Le prime tre varianti di malware più diffuse tra gennaio e
giugno di quest'anno erano tutte cryptominer, secondo il report
dell'azienda israeliana che fornisce soluzioni di cybersecurity
nel mondo, che avverte: "i malware di cryptomining consentono ai
criminali informatici di dirottare la potenza della Cpu (unità
centrale di calcolo del computer, ndr) o della Gpu (unità di
elaborazione grafica, ndr) della vittima, utilizzandone fino al
65%, per estrarre la criptovaluta". Per quanto riguarda il
cloud, dove le organizzazioni trasferiscono sempre più dati, "i
criminali cercano di sfruttarne la vasta potenza computazionale
puntando a moltiplicare i loro profitti in modo illegale".
Secondo Check Point, "diversi attacchi ai cloud, principalmente
quelli che coinvolgono il furto di dati e la divulgazione di
informazioni, sono resi possibili da pratiche di scarsa
sicurezza, come il fatto di rendere disponibili le credenziali
su repository di codice sorgente pubblico o l'uso di password
deboli".
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