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Come bambini in un "Volo di paglia"

Come bambini in un "Volo di paglia"

La materia fragile dei sentimenti nell'esordio di Laura Fusconi

ROMA, 09 agosto 2018, 13:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Marzia Apice) Non è mai semplice raccontare una storia con gli occhi dei bambini, entrando in punta di piedi nel loro mondo per svelarne meraviglie, incubi, scoppi di felicità e paure. Ci riesce bene Laura Fusconi nel bell'esordio Volo di paglia, romanzo edito da Fazi in libreria dal 30 agosto. Nella campagna piacentina del 1942 Tommaso e Camillo sono amici per la pelle; tra di loro c'è Lia, la bambina più bella della classe, che lotta per farsi amare da suo padre, ras fascista che spadroneggia nella zona. Dopo circa mezzo secolo, in quegli stessi luoghi, tra i boschi e i campi di grano e di erba medica, tra la chiesa e le case padronali, altri due bambini, Luca e Lidia, vivono la loro amicizia. Ci sono fantasmi in questa storia, e orrori difficili anche solo da nominare; c'è sullo sfondo la tragedia del fascismo, e poi si fa un balzo in avanti di 50 anni, per scoprire che molto è cambiato, ma in fondo non tutto. E poi ci sono sentimenti autentici, nei quali chi legge si può riconoscere. I dialoghi sorprendono per la naturalezza, e ogni descrizione non è mai fine a se stessa, rimanda anzi sempre a qualcosa di più profondo, come se la giovane autrice, nata a Castel San Giovanni (Piacenza) nel 1990, volesse lasciare di volta in volta un piccolo regalo a disposizione del lettore. In una trama che, pur complessa, scorre in modo fluido, mantenendo alto il desiderio di scoprire la fitta rete di misteri che vi si cela, a brillare sono i personaggi, tutti perfettamente delineati. Due i mondi che si fronteggiano: quello degli adulti, disincantato, cinico, a volte cattivo, e quello dei bambini, sempre aperto all'immaginazione, allo stupore, all'assolutezza ingenua del 'sempre' e del 'mai'. In entrambi c'è il dolore, vissuto spesso nell'incomunicabilità dagli adulti, mentre i piccoli ne scoprono la potenza, e cercano di imparare a conviverci e a difendersi. Nel mezzo, prende corpo la terra densa ed evanescente dei ricordi, un luogo altro in cui tutto può accadere, anche ciò che non è mai successo, e nel quale il tempo è qualcosa con cui si fa fatica a fare i conti. In questo contesto si muove la scrittura di una autrice che ha già uno stile definito, e che maneggia con disinvoltura la materia fragile dei sentimenti, prendendola di petto, ma anche accarezzandola: il risultato è un libro emozionante, in cui il lettore viene preso per mano a percorrere una storia che ha l'urgenza di essere raccontata.
   

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