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Sulle ali dell'avventura per salvare la natura

Sulle ali dell'avventura per salvare la natura

Adventure movie da storia vera di 'Birdman' salvatore oche rare

ROMA, 14 gennaio 2020, 10:19

Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Dal 1999, l'ornitologo Christian Moullec, soprannominato "birdman", dedica la sua vita a allevare e salvare esemplari di oche, rimaste orfane, appartenenti a specie rare che rischiano di estinguersi. Diventandone di fatto la figura 'paterna', le guida anche in volo, a bordo di un deltaplano a motore, attraverso l'Europa (che solo negli ultimi 30 anni ha perso 430 milioni di uccelli), per mostrare agli stormi le rotte di migrazione più sicure per la nidificazione.
    Una straordinaria storia vera, già raccontata dalla stampa di tutto il mondo e in un documentario, che ora approda anche al cinema di fiction, con Nicolas Vanier, un regista e scrittore da sempre appassionato difensore della natura, capace di declinare spesso il tema in film di grandissimo successo come Belle e Sebastien (2013). Una ricetta riuscita anche con Sulle ali dell'avventura, che dopo essere stato visto oltralpe da oltre un milione di spettatori, arriva in Italia dal 9 gennaio con Lucky Red.
    Nella sua rilettura, il cineasta, che ha dedicato alla storia anche un romanzo, dallo stesso titolo, edito in Italia da Sperling & Kupfer, e in arrivo nelle librerie il 14 gennaio, mantiene intatto il ritratto della personalità e della missione di Moullec, che ha collaborato alla sceneggiatura e ha seguito le riprese dalla Francia all'Artico, curando in prima persona quelle in volo con le oche. Il racconto si apre a un pubblico ampio diventando un adventure movie per tutta la famiglia, capace di appassionare e commuovere. E' basato sul rapporto fra un padre e un figlio, la bellezza delle scene nella natura ma anche sul realismo, con tanto di utilizzo di oche vere e non ricreate digitalmente. Tra le carte vincenti del film c'è anche aver affidato il ruolo del protagonista a un interprete versatile come Jean-Paul Rouve, popolarissimo in Francia grazie alla saga comica dei Les Tuche (che in Italia ha ispirato le commedie di Fausto Brizzi, Poveri ma ricchi e Poveri ma ricchissimi), perfettamente a suo agio anche su toni più seri.
    Nella storia Rouve è Christian, padre divorziato, scienziato visionario e appassionato, che dopo essersi visto rifiutare i fondi per il suo progetto di salvaguardia delle oche, decide di andare avanti da solo, anche con mezzi non proprio leciti.
    Diventa fondamentale in particolare l'aiuto del figlio 14enne Thomas (Louis Vazquez), teenager di città, che dopo aver cercato in tutti i modi di convincere la madre (Melanie Doutey) a non mandarlo in vacanza per l'estate dal padre, in campagna, finisce per farsi coinvolgere in toto dal progetto del genitore. Tanto da trovarsi, in un momento nel quale il viaggio delle oche sembra doversi interrompere, a prendere una decisione fondamentale.
    "Non ho la pretesa di cambiare il mondo con un film - ha spiegato Vanier a La Republique du Centre - ma agisco utilizzando i mezzi che mi appartengono: la meraviglia può provocare l'emozione. E dall'emozione può arrivare la voglia di fare qualcosa. In questo film evoco la tragica scomparsa di tante specie di uccelli e attraverso questo il crollo della biodiversità nel mondo. Nello stesso tempo c'è il messaggio di speranza di quest'uomo che utilizza il suo cuore e la sua energia per essere al servizio della natura".
   

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