Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cultura
  1. ANSA.it
  2. Cultura
  3. Un film al giorno
  4. Dolcissime, l'adolescenza è una sfida

Dolcissime, l'adolescenza è una sfida

In sala dal 1 agosto la storia di tre amiche e i chili di troppo

Il difficile tema delle difficoltà dell'adolescenza, con tre insperabili amiche, eternamente in lotta con i chili di troppo, che sfidano insicurezza, cyberbullismo e complessi rapporti con i genitori e soprattutto il giudizio altrui, partecipando a un campionato di nuoto sincronizzato è al centro di un film, Dolcissime, in sala dal 1 agosto. Scritto da Marco D'Amore con il regista Francesco Ghiaccio, prodotto da Indiana Production e La piccola società, al cinema con Vision Distribution vede protagonisti Valeria Solarino, Vinicio Marchioni insieme a Giulia Barbuto, Costa Da Cruz, Alice Manfredi, Margherita De Francisco, Giulia Fiorellino, Licia Navarrini.
    "Mi sono sempre interrogato sul dare voce alle minoranze, alle persone che vengono facilmente giudicate male", racconta D'Amore, che con Ghiaccio collabora dal 2003, in teatro ("quando pensavamo fosse l'unico luogo deputato"), poi con corti. "Questo è il secondo film insieme dopo 'Un posto sicuro', ma in realtà era nato prima", dice. "Stavamo scrivendo dei radiogrammi sportivi - spiega il regista che vedremo ne 'L'immortale', il film di cui è regista e interprete sul boss di Gomorra Ciro Di Marzio- Ne avevamo da poco concluso uno sul ciclismo e pensammo di scrivere una storia completamente al femminile, qualcosa che avesse i toni della commedia, ma anche della favola. Così abbiamo pensato alla storia di queste ragazze che si cimentano con il nuoto sincronizzato. Poi a Monferrato, la terra dove abito, è scoppiato un grave incidente, e così abbiamo messo da parte il progetto e abbiamo realizzato 'Un posto sicuro'. Finito il film siamo tornati a guardare questa storia con uno sguardo diverso. Non era più solo un esercizio di divertimento, ma siamo andati alla ricerca delle emozioni sotterranee, profonde, sotto la superficie". Fondamentali anche un centinaio di incontri nelle scuole per presentare il primo film e la conferma, dice D'Amore, che "i giovani non sono apatici, semplicemente hanno cambiato sguardo e linguaggio sulla realtà. Da quegli incontri, le donne risultavano sempre più coraggiose dei maschi". Ecco allora la scelta di provare a "raccontare il femminile attraverso i toni della favola. Oggi - riflette ancora D'Amore - sembra che tutti siamo liberi di parlare di tutto, ma non è così. Il film non vuole essere una pellicola sulla bulimia o l'anoressia, il bodyshaming, ma una storia che racconta una fase della vita. L'adolescenza è un'età delicata, spesso legata a modelli che richiedono la perfezione". Ma, sottolinea, il film, scritto anche in collaborazione con Renata Ciaravino e Gabriele Scotti, non vuole lanciare messaggi. "Non ho mai preteso da un libro o da un film che mi suggerisse qualcosa - sottolinea - Questo è un compito dello spettatore. Piuttosto spero di dare delle suggestioni, in un periodo un cui l'altro, il diverso, è visto sempre più come un pericolo e appare sempre più spaventoso. E questa è la deriva dell'umanità".
   

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie