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Zeno, mi divido tra il teatro e la fiction

Non si uccidono così anche i cavalli? Poi set con la Puccini

"Solo due, ne resteranno solo due". Come un mantra Joe, il presentatore-produttore, lo ripete, mentre in pista ballano ormai da ore. Solo due rimarranno in piedi. E non solo metaforicamente. Dopo il successo di 'Tutto può succedere 3' e in attesa di vederlo accanto a Vittoria Puccini nella nuova fiction di Rai1 'Mentre ero via', Giuseppe Zeno torna al suo primo amore, il teatro. Ospite del 52/o Festival di Borgio Verezzi (SV) il 18 agosto debutta in prima nazionale con 'Non si uccidono così anche i cavalli?', il testo scritto da Horace McCoy nel 1935 dal quale Sidney Pollack ha tratto il film del '69, oggi diretto da Giancarlo Fares (dopo il successo 'Le bal. L'Italia balla dal 1940 al 2001'), con Sara Valerio e un cast di 16 attori-ballerini (dal 25 settembre al 14 ottobre alla Sala Umberto di Roma).

Tra ritmi swing e jazz manouche, con le canzoni originali di Piji e band dal vivo, la storia è quella di una folle maratona di ballo dove i partecipanti, in cambio di vitto e alloggio, disperati e in cerca di successo, danzano per giorni e notti senza interruzioni, diventando oggetto di scommesse da parte del pubblico. La speranza è aggiudicarsi il premio in denaro, ma soprattutto farsi notare da registi e produttori in sala. "Un testo attualissimo", racconta all'ANSA Zeno, che in scena veste i panni dell'organizzatore Joe, mattatore indiscusso, che muove i fili di uno show crudele ed emozionante. "E' quasi un atto d'accusa verso il pubblico che, non più abituato a cose 'elevate', cede agli istinti primordiali e si diverte a vedere l'altro soffrire, patire la fame, stentare davanti a prove infernali, litigare allo stremo per un pezzo di cibo. E' quello che accade ai nostri concorrenti: chi per il premio, chi anche solo per il vitto garantito, tentano di rimanere in gara fino all'ultimo. Poi torneranno all'oblio, nel nulla da cui arrivavano. Sono convinto che il teatro debba lasciare un messaggio. E qui, prima ancora di The Truman Show (il film di Peter Weir del '98 ndr), McCoy anticipa dove saremmo arrivati con l'intrattenimento".

Ogni sera tra platea e palcoscenico potrà accadere qualcosa di diverso. "Lo spettatore - dice Zeno - sarà osservatore e carnefice allo stesso tempo. Il testo mi lascia ampi margini di improvvisazione". Il pensiero, intanto, da McCoy corre inevitabilmente ai reality televisivi di oggi. "Nulla in contrario, a volte mi incuriosiscono. Quando diventano di basso profilo cambio canale - commenta Zeno -. Preferisco i talent: restituiscono qualcosa in più. Io in gara? Non credo, a meno che non ne inventino uno sul teatro e l'arte drammatica. Diverso sarebbe fare il giudice in un programma come Tale e quale show: divertente con gli artisti confrontarsi su materie importanti come il canto, la recitazione, il trucco".

Intanto per Zeno è già partito il set di 'Mentre ero via', fiction in sei puntate con Vittoria Puccini che vedremo nella prossima stagione su Rai1, nuovo capitolo della trilogia al femminile Rai Fiction-Endemol Shine Italy, dopo 'Un'altra vita' e 'Sorelle'. "Come nei primi due titoli - spiega Zeno - raccontiamo la grande capacità delle donne di riprendere in mano la propria vita, di superare gli ostacoli del destino con determinazione e testa". Scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta e diretta da Michele Soavi a Roma, Verona e Lago di Garda, tra suspense e sentimenti la miniserie racconta di una donna vittima di un incidente, in cui perde il marito e un amico avvocato, con cui forse aveva una relazione. Al suo risveglio non ricorderà anni interi del suo passato. "Anche il mio personaggio, un velista - dice Zeno - ha perso tutto in quell'incidente. Insieme cercheremo di scoprire la verità". Nel cast, Stefania Rocca, Carmine Buschini, Francesca Cavallin, Flavio Parenti, Mariano Rigillo.

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