(ANSA)-SANREMO, 7 FEB- Il ritratto più semplice da realizzare è stato quello di Loredana Bertè, il più difficile quello di Daniele Silvestri. Livia Massaccesi è una giovane visual designer romana, autrice delle "faccine" che ritraggono i cantanti in gara al festival di Sanremo. Un ciuffo, un accenno di barba o labbra più o meno carnose le bastano per immortalare gli artisti in un'immagine iconica. "E' un lavoro per sottrazione. Mi fermo quando non c'è più la riconoscibilità" racconta all'ANSA la 34enne, che 4 anni fa ha aperto uno studio tutto suo di grafica editoriale e illustrazione. "Ho fatto uno studio sul tipo di comunicazione che rimandano i volti. I tratti che utilizzo sono le labbra, il profilo del viso, i capelli, barba e baffi nel caso in cui ci fossero". Il lavoro per Sanremo è iniziato a ottobre, quando il regista del festival, Duccio Forzano, l'ha contattata. "Ma quello effettivo è iniziato verso fine novembre ed è entrato nel vivo a dicembre, quando sono stati annunciati i nomi - spiega lei, che arriva dal mondo della moda e del design -. In tutto ho realizzato 40 ritratti dei Big, band comprese, e 3 dei conduttori. Per ognuno serve qualche giorno. Il più difficile è stato quello di Daniele Silvestri, perché il suo tratto distintivo è il sorriso e gli occhi che sorridono anche. Togliendogli quelli, è stato complicato rendere l'idea del cantante". Sui capelli blu di Loredana Bertè, invece, non c'è pericolo di confondersi. Le "faccine" sono un progetto iniziato già qualche tempo fa, con 20 artisti simbolo della musica da Lucio Dalla a Mina, da Ornella Vanoni a Franco Battiato, passando per Luigi Tenco. "Altri stanno lavorando nella direzione dell'illustrazione digitale, ma è il punto di vista che è diverso. Ognuno ha la sua cifra stilistica. Io, ad esempio, ritraggo solo il volto senza collo e rigorosamente frontale, quasi a farlo diventare un logo".