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Inedito Klaus Mann per Paisà Rossellini

Inedito Klaus Mann per Paisà Rossellini

'Il cappellano' per Pendragon, 21/4 anteprima a Cineteca Bologna

ROMA, 18 aprile 2018, 16:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un inedito assoluto di Klaus Mann, ambientato nel '44 al Passo della Futa, sull'Appennino tosco-emiliano, sarà pubblicato dalle Edizioni Pendragon nel volume 'Il cappellano- Appennini. Natale 1944' (pp 172, euro 15), a cura di Pier Giorgio Ardeni e Alberto Gualandi, corredato da alcuni saggi che lo contestualizzano e ne spiegano la genesi.
    Si tratta della sceneggiatura scritta da Mann per il film di Roberto Rossellini 'Paisà', al quale collaborò come co-sceneggiatore, ma che poi non venne mai girata ed esclusa dall'opera. L'inedito, The Chaplain, è stato trovato tra i manoscritti di famiglia da Fredric Kroll, biografo dell'autore, e sarà presentato in anteprima il 21 aprile alla Cineteca di Bologna.
    Figlio di Thomas Mann, Klaus, scrittore, antifascista, morto a 42 anni, dopo avere partecipato alla II Guerra mondiale in Italia come soldato americano, si fermò a Roma e dall'estate del 1945 lavorò con Rossellini e altri alla sceneggiatura di un film in 7 episodi, Seven from the US, poi intitolato Paisà. Quello che in origine doveva essere il penultimo episodio, concepito e scritto unicamente da Mann, fu però espunto. L'inedito di Mann nasce proprio dalla sua esperienza come soldato dell'esercito statunitense di stanza in Italia, sull'Appennino tosco-emiliano.
    E' un testo al centro di una serie di spunti interessanti: il cinema, la guerra e la Liberazione, la letteratura perché ci sono i temi manniani della diversità, dell'odio, del fanatismo politico fascista e nazista.
    Omosessuale, grande amico della scrittrice lesbica Annemarie Schwarzenbach, di André Gide e di Jean Cocteau, Klaus Mann, autore di 9 romanzi, 7 commedie, molti racconti, centinaia di articoli, saggi e lettere, tra cui Mephisto: il romanzo di una carriera, Il vulcano e dell'autobiografia La svolta. Storia di una vita, tenne sempre un diario. Nel libro i testi, oltre a quelli di Ardeni e Gualandi, di Lorenzo Bonosi, Susanne Fritz e Fredric Kroll.
   

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