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Il giovane Pertini, il Dna del combattente

In autunno il film con Dominique Sanda nel ruolo della madre

FIRENZE - Sandro Pertini non fu solo "un buon nonno, il Presidente dei Mondiali di calcio vinti in Spagna o delle lacrime di Vermicino. Fu soprattutto un combattente, che assunse la più alta carica nel momento di crisi più grave dell'Italia repubblicana" 40 anni fa, l'8 luglio del 1978. Ed i tratti di questa vocazione alla lotta si rintracciano fin dagli anni della sua giovinezza che presto, spiega Stefano Caretti, storico e direttore della Fondazione Turati - Centro studi Sandro Pertini, sarà anche il film "Il giovane Sandro Pertini" in uscita in autunno, con la regia di Giambattista Assanti e, nel cast, Dominique Sanda, Ivana Monti, Gabriele Greco e Cesare Bocci.

La sceneggiatura, alla quale ha collaborato Caretti, è basata sul libro "Sandro Pertini combattente per la libertà" realizzato dalla Fondazione e sarà incentrata sui rapporti tra Pertini e la madre, alla quale darà il volto la Sanda, la donna che chiese per lui la grazia che Pertini sdegnosamente disse di non volere. Negli anni trascorsi da Pertini nella sua Savona, nel suo primo impegno politico, aggiunge Caretti, c'è il dna del combattente, caratteristica che mantenne anche al Quirinale: "L'uccisione di Aldo Moro, lo stragismo fascista, l'offensiva della mafia, una crisi economica con l'inflazione a due cifre e l'immagine dell'Italia precipitata all'estero. Questo era il quadro in cui maturò la sua elezione e nel quale Pertini riavvicino l'opinione pubblica alle istituzioni e rilanciò l'immagine dell'Italia".

Buona parte di questi risultati, spiega ancora Caretti, hanno origine negli anni giovanili dei quali si occupa il film, soprattutto quelli dal 1929 al 1943: "La gente gli credeva perché conosceva la sua storia che egli stesso impersonava, il suo mai cedere a compromessi, le battaglie, il carcere sofferto. Solo lui poteva essere l'unico politico a indurre al silenzio la folla inferocita ai funerali delle vittime della strage di Bologna o a parlare nelle fabbriche più 'difficili' dopo l'omicidio di Guido Rossa. Cominciava sempre dicendo 'E' il partigiano Pertini che vi parla...'. Questi, come i suoi anni giovanili, sono gli elementi che rischiano di essere oscurati dall'immagine del 'nonno buono'".

Il film "Il giovane Pertini", tuttavia, sembra avere una strada in salita: non ci sarebbe stata per ora risposta positiva alla richiesta di finanziamenti alla Regione Emilia Romagna e ad Unipol, "nonostante il fatto che la casa produttrice, 'Genoma', sia emiliana e la sua seconda laurea, quella alla Cesare Alfieri di Firenze, Pertini l'abbia conseguita nel 1924 proprio con una tesi sulla cooperazione...", dice Caretti tra il sorpreso e l'amareggiato. Tanto è vero che la produzione potrebbe affidarsi ad un crowfounding sul web per completare le riprese: quelle con la Sanda, che viene definita "innamorata" della sceneggiatura, sono state già girate ed il lavoro cinematografico dovrà fare compagnia alla mostra su Pertini che, sempre in autunno, sarà inaugurata a Palermo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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