Cambia l'allestimento del Museo del
Novecento di Milano, con un progetto che sarà completato nel
2020, decennale dell'apertura.
Le novità maggiori, che già ora si possono ammirare, sono da
un lato la nuova esposizione delle opere di Marino Marini e
dall'altra l'arrivo delle opere fino agli anni '80, con
l'aggiunta di trenta artisti che finora non erano stati esposti.
Marini ha sempre avuto un rapporto privilegiato con Milano.
Lo testimoniano le molte opere che lui e la moglie Mercedes
hanno donato fra il 1972 e il 1986 alle Civiche raccolte d'arte.
Per questo i suoi lavori sono stati spostati nelle sale che
danno su piazzetta Reale, dove si possono ammirare sculture
ritratto come quelle di De Pisis e Stravinskij, dipinti come Le
tre figlie del carrozziere (1947) e Scenario (1960), fino alla
tensione che traspare nei movimenti delle Pomone, dei Cavalieri
e dei Giocolieri. Il trasferimento ha permesso anche di
ripensare l'allestimento delle opere dagli anni Sessanta agli
Ottanta, aprendo anche a una iterazione con l'arte
internazionale (con opere di artisti del calibro di Warhol e
Rauschenberg) grazie all'esposizione di parte della Collezione
Bianca e Mario Bertolini, donata al Comune di Milano nel 2015.
Una saletta monografica, poi è dedicata all'artista torinese
Carol Rama, con l'esposizione - per la prima volta a Milano - di
Presagi di Birnam (1970), acquistata dal Museo nel 2012.
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