I ricordi d'infanzia, le fiabe, la
poesia, la religione e la guerra; e poi i sogni, popolati da
creature reali e fiabesche, che colorano un mondo fatto di
meraviglia e utopia. C'è tutto l'immaginario di Marc Chagall
nella grande retrospettiva che la Fondazione Palazzo Mazzetti di
Asti ospiterà nella propria sede dal 27 settembre al 3 febbraio.
Intitolata "Chagall. Colore e magia" e a cura di Dolores Durán
Úcar, la mostra delinea lo stile espressivo dell'artista, frutto
della fusione di tre culture (ebraica, russa, occidentale),
attraverso più di 150 opere, tra dipinti, disegni, acquerelli e
incisioni, realizzate dal 1925 fino alla morte.
Il percorso, che segue un ordine cronologico e al tempo
stesso tematico, illustra lungo 7 sezioni il linguaggio
completamente nuovo creato da Chagall, sottolineando il suo
universo poetico, fantastico o sognato, in cui tutto è possibile
e dove regnano incontrastati il colore, la geometria e
decomposizione delle forme delle avanguardie.
Proponendo una lettura nuova delle opere, la mostra permette
al pubblico di conoscere alcuni dei temi principali della
produzione dell'artista, tra cui la tradizione russa legata alla
sua infanzia, il senso del sacro, il rapporto con i letterati e
i poeti, l'interesse per la natura, gli animali e il
comportamento umano, il mondo del circo e l'amore.
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