Un'esplorazione attraverso il
legame che il Futurismo ebbe con il mondo industriale, il
design, la grafica commerciale e l'oggettistica di un periodo,
dal 1909 al 1939, molto fertile per l'estetica di quella
corrente. E' 'Universo futurista', la mostra aperta dal 21
aprile al 18 novembre, alla Fondazione Massimo e Sonia Cirulli,
che ha acquisito a San Lazzaro di Savena (Bologna) l'edificio
progettato dai fratelli Castiglioni nel 1960 per Dino Gavina e
Maria Simoncini, che fu un punto di riferimento per il design,
con all'ingresso l''isolatore elettrico' acquistato da Gavina
dal padiglione del Giappone nella Triennale di Milano del 1957.
L'esposizione, a cura di Jeffrey T.Schnapp e Silvia Evangelisti,
presenta oltre 200 opere dai manifesti alle grafiche
pubblicitarie, dalle sculture alle ceramiche di (tazze, teiere,
posacenere), dai mobili a documenti autografi. Da Balla a
Marinetti, da Depero a Prampolini, fino a Munari, Licini e
Sant'Elia, ci sono tutti i nomi che contano del Futurismo.
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