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Ferroni, pillole sui luoghi di Dante

Ferroni, pillole sui luoghi di Dante

Lezione del Sommo Poeta, guardare alle cose essenziali

ROMA, 20 marzo 2020, 19:15

Mauretta Capuano

ANSACheck

La statua di Dante Alighieri a Firenze - RIPRODUZIONE RISERVATA

La statua di Dante Alighieri a Firenze - RIPRODUZIONE RISERVATA
La statua di Dante Alighieri a Firenze - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un itinerario in brevi video-pillole dell'Italia di Dante, che toccherà quattro-cinque luoghi, anche quelli più martoriati dal Coronavirus, sarà proposto per il Dantedì da Giulio Ferroni autore de 'L'Italia di Dante' (La Nave di Teseo+), un viaggio nel paese della Commedia alla luce della tradizione e dell'oggi.
    "Il coronavirus è una grande lezione che ci invita a guardare a quello che conta nella vita, all'essenziale mentre noi stiamo dietro a tante cose spesso inutili, sempre di corsa. Viviamo nel tempo della velocità e siamo bloccati. Dante in un canto nel Purgatorio ce lo dice: 'o insensata cura...'" dice all'ANSA Ferroni.
    Il Sommo Poeta "conosceva le situazioni tremende, laceranti. A quei tempi le epidemie c'erano anche se lui non ha conosciuto le più rovinose. La capacità di credere nella poesia, l'affermazione di se pur nella coscienza della totale precarietà della vita è quello che ci mostra. Bisogna credere di più nel valore della vita"pur nella sua volatilità" spiega Ferroni, professore emerito alla Sapienza di Roma e autore, tra l'altro, dell'ampio manuale di 'Storia della letteratura italiana.
    Quando questa pandemia sarà finita , aggiunge, "bisognerà cercare di cambiare qualcosa, non si potrà continuare in questo modo, ma non so se accadrà".
    Convinto che "per far vivere un capolavoro come la Divina Commedia sia necessario confrontarlo con il presente per scoprire cose che ci parlano ancora" Ferroni invita anche a "evitare di usare il Dantedì, che è un'ottima iniziativa, in chiave retorico-celebrativa. Può essere un'occasione per leggere davvero Dante facendolo giocare con il presente".
    Nelle pillole ispirate al suo libro si fermerà anche a Bergamo e Brescia perchè "credo sia necessario divulgare lo spessore storicamente umano di questi luoghi. Tra le tappe che compio vado tra il Garda e Milano perchè ripensare al nostro paesaggio nel momento in cui è lacerato dalla malattia e dalla morte può essere un'occasione di riflessione. Dobbiamo interrogarci maggiormente e imparare ad amare e rispettare di più questi luoghi".
    Nelle oltre 1.200 pagine de 'L'Italia di Dante' Ferroni ha compiuto un viaggio "nei ricordi del passato, tra le opere d'arte ma anche nella vita che scorre in quei luoghi". Si costruisce così una mappa del nostro paese , dal nord al sud, illuminata dai luoghi che Dante racconta in poesia e di cui spesso non sappiamo apprezzare e riconoscere il valore.
   

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