"Come comunità capi e come
persone siamo colpiti da quanto sta accadendo nella nostra
società, nei nostri mari e in generale nel mondo". Inizia così
la lettera che i capi scout hanno indirizzato ai genitori delle
ragazze e dei ragazzi del gruppo "Jesi 1" dell'Agesci
(Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). "Come
educatori ci sentiamo in dovere di fare qualcosa, con gli
strumenti che abbiamo a disposizione" spiegano sulla pagina Fb
della parrocchia di San Giovanni Battista. "Camminare con lo
zaino, imparare a fare nodi, a montare una tenda, a guidare una
squadriglia, sono strumenti per educare durante il percorso
scout a diventare protagonisti del proprio mondo. Ci sentiamo
orgogliosi nel proporre ai giovani che frequentano la nostra
Associazione i valori dell'accoglienza, della tolleranza,
dell'incontro e del confronto con chi è diverso da noi. Ci
spaventa l'arroganza di chi lascia uomini, donne e bambini
disperati in balia delle onde. Non troviamo nulla di umano e di
cristiano in questo".
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