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Arcale, aree Sae in condizioni difficili

Avevamo chiesto sospensione per Sae, ci fu detto no

(ANSA) - ANCONA, 18 OTT - Le infiltrazioni d'acqua e formazione di muffe hanno interessato 50 Sae nelle aree di Visso su un totale di 1.600 casette per i terremotati realizzate dal Consorzio Arcale nel cratere del sisma, "cioè il 3% del totale". Lo fa presente in una nota il Consorzio Arcale, segnalando che le soluzioni abitative d'emergenza state costruite nelle aree del Comune di Visso di Villa Sant'Antonio e di Cesare Battisti 1, "individuate dalla Regione Marche d'intesa con il Comune e di cui era prevista la consegna come aree approntate per il montaggio delle Sae con urbanizzazioni predisposte tra la fine di agosto e gli inizi di settembre 2017". Ma le aree "sono state consegnate parzialmente ed in maniera frazionata al Consorzio tra la fine di ottobre 2017 e febbraio 2018, durante un periodo meteo difficile e con eventi climatici di particolare intensità. Il materiale e i relativi pannelli, che teniamo a precisare non rappresentano elementi strutturali, realizzati dalla ns Consorziata LaCost erano in alcuni casi presenti in cantiere nel periodo previsto per l'inizio di montaggio. Le condizioni delle aree via via consegnate sono risultate difficili e non completate in modo da permettere agevolmente il montaggio. Per questa ragione - si legge nella nota - Arcale aveva sollecitato dalla Regione Marche una sospensiva per la realizzazione e la consegna della Sae". "Questa richiesta è stata respinta, motivata con il fatto dell'incipiente stagione invernale e la necessità di dare un tetto alla popolazione - prosegue la nota -. Nel frattempo per accogliere le sollecitazioni e le istanze del territorio e delle amministrazioni, la nostra Consorziata LaCost dopo una prima ispezione visiva aveva ritenuto montabili i pannelli nonostante le condizioni atmosferiche ed il lasso di tempo intercorso. Chi oggi 'scopre' e utilizza la grancassa mediatica per denunciare infiltrazioni e muffe nelle Sae (anche se i nostri tecnici procedono a un controllo a tappeto) lo fa probabilmente ignorando gli antefatti. Arcale non si è mai tirato indietro rispetto alle denunce pervenute da parte dei Comitati dei terremotati. Prova ne è che ben prima dell'arrivo di stampa e Tv i nostri tecnici erano già impegnati a sistemare le unità abitative". Il Consorzio, "al di là di qualsiasi obbligo contrattuale", aveva intrapreso a distanza di qualche mese dall'avvenuta consegna delle Sae un controllo generale (accompagnato dai tecnici delle Amministrazioni) denominato "tagliando Sae", proprio per "verificare a distanza di qualche mese dalle avvenute consegne definitive ai cittadini le condizioni ed il confort delle casette". Attivata inoltre una procedura di contatto e di pronto intervento su segnalazione per i Comuni e gli assegnatari delle Sae. Arcale "comprende bene le esigenze di visibilità connesse a incarichi pubblici, specialmente se elettivi, ma non può accettare di finire sul banco degli imputati per responsabilità che noi per primi ci siamo assunti, senza attendere denunce pubbliche da parte di chicchessia. Stiamo lavorando per risolvere le insufficienze rilevate nelle abitazioni . sottolinea il Consorzio - e intendiamo farlo in stretta intesa con chi vi abita e con il comitato di coordinamento dei terremotati. Lo dobbiamo a loro e alle loro famiglie, ma lo dobbiamo anche al buon nome del nostro Consorzio che ha sempre operato ben consapevole delle responsabilità sociali connesse al ruolo di impresa. Arcale si riserva, come sempre in questi casi, di tutelare il buon nome e l'onorabilità del consorzio e dei suoi dipendenti in tutte le sedi che riterrà opportune". (ANSA).
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