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Musica: "Parsifal" di Wagner torna dopo 65 anni a Palermo

Musica: "Parsifal" di Wagner torna dopo 65 anni a Palermo

Domenica inaugura stagione Massimo con direttore Meir Wellber

PALERMO, 23 gennaio 2020, 18:37

Redazione ANSA

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Il Teatro Massimo di Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Teatro Massimo di Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Teatro Massimo di Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

La stagione 2020 al Teatro Massimo di Palermo si inaugura domenica 26 gennaio con l'ultima opera di Richard Wagner, "Parsifal", che dopo 65 anni torna in scena, non solo in teatro ma in vari luoghi della città, schermi a piazzetta Bagnasco, alla libreria Europa, all'aeroporto e alla Casa Italiana della New York University, diretta su Radio3 Rai e sul sito streaming del Teatro. Il compositore di Lipsia completò l'opera proprio a Palermo, un anno prima della morte, nel 1883 a Venezia. Parsifal fu per Wagner un dramma sacro che utilizza, non sempre a proposito, i fondamenti stessi della liturgia cristiana e cattolica: il Graal che è la coppa che ha raccolto il sangue di Cristo, la lancia che lo ha trafitto, i cavalieri del Santo Graal che lo custodiscono e vivono sul Monsalvato. E non a caso sono presenti temi provenienti dal buddismo e soprattutto dalla filosofia di Schopenhauer. Ma a piedi del monte sacro vivono coloro che hanno tradito il mandato di Cristo, Klingsor che si è dato alle arti magiche, Kundry, seduttrice crudele che circuirà anche Parsifal, l'ingenuo, il puro, di cui una profezia aveva predetto l'arrivo, e che potrà ridare vita ai cavalieri e al Graal.
    Il soprintendente Francesco Giambrone ha aperto la conferenza stampa sottolineando come con Parsifal inizi il nuovo corso del teatro: "Parsifal è una sfida enorme, ma dopo inizieranno altre sfide, quella di mettere il Teatro al passo con la modernità tecnologica, dagli impianti al palcoscenico". Omer Meir Wellber, il direttore israeliano che inaugura così la sua collaborazione come direttore musicale del teatro, aveva detto nei giorni scorsi che per un ebreo dirigere Wagner, che in Israele non si esegue, è come accedere a un frutto proibito. "Ma Parsifal - ha aggiunto - è opera complessa, ambigua, che presta il fianco a diverse interpretazioni, tra cui quella che vede Wagner come proprietà del Nazifascismo, ma qui nulla di tutto questo. Wagner muore 50 anni prima dell'avvento della catastrofe, quando dirigo un'opera è essenziale che io trovi una chiave di lettura e qui sono i temi della sensualità di Kundry, dell'amore di Parsifal per la madre, e di questa improvvisa fuga nella psicanalisi che nascerà qualche anno dopo".
    Della regia di Graham Vick, assente dalla conferenza, sappiamo solo quello che lo scenografo, Timothy O'Brien, ha voluto svelare: "Abbandonati gli stilemi del medioevo, Parsifal è oggi una favola o una storia per tutti, mette in guardia contro i conflitti dovuti alla religione e chiama gli uomini alla compassione reciproca, alla pietà, perché Parsifal non è solo un capolavoro musicale, ma di umanità. E' il suo testamento come lo fu 'La tempesta' per Shakespeare, un invito a tutta l'umanità a cercare la tolleranza e la pietà" Domani pomeriggio alle 17,30 prova generale aperta agli under 35. Repliche fino al 2 febbraio.
   

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