"Sono ancora qui a contare i miei
anni che passano. A 70 anni sono tornata in Sardegna dopo averne
trascorso venti in Francia. Volevo trascorrere, dove avevo
vissuto bellissime esperienze sia umane che artistiche, l'ultimo
periodo della mia vita e sono ancora qui mentre gli anni
passano". Lo racconta all'ANSA, sfoderando un sorriso aperto,
Liliana Cano, la pittrice cosmopolita "sassarese", nata a
Gorizia da genitori sardi e cittadina onoraria di Oliena. A 94
anni non si è certo esaurita la sua vena creativa: "ho ancora
voglia di viaggiare e trovare sempre nuovi stimoli per la mia
arte", racconta l'eclettica artista che ha messo la figura al
centro della sua prolifica produzione.
Nella sede della Banca Generali a Cagliari ha ricevuto dalla
Comunità Mondiale della Longevità guidata da Roberto Pili il
Premio Prometeo. L'occasione è stata il vernissage della
personale dell'artista allestita fino al 3 maggio (visite su
prenotazione) e intitolata "Venus Tissèes", organizzata
dall'istituto di credito con la collaborazione di Cmdl, galleria
d'arte Marte e Fondazione Meta Alghero.
Un affascinante percorso espositivo lungo 29 opere, perlopiù
legate al suo periodo francese, dal 1977 al 1996, più alcuni
inediti. Tra le pareti si possono ammirare in un'esplosione di
colori, accostamenti cromatici e segni "Regali gitane disinvolte
di fronte al pregiudizio come le modelle o le ballerine intente
alla toilette nei boudoir cittadini, o la rievocazione delle
'bagnanti', moderne Veneri che rinascono nella purezza fluida
delle acque", scrive la curatrice Flaminia Fanari.
"Ragazzi mi avete commosso", dice Cano nel ritirare il premio
circondata e accolta con grande affetto dai presenti. Solare e
sorridente, non si sottrae a strette di mano e selfie.
Commovente l'incontro con alcune ex allieve della scuola media,
la N1 di Sassari. Nel consegnarle il premio, una navicella
nuragica in ceramica che trasporta una Dea Madre, Roberto Pili
si è rivolto a lei con queste parole: "La dea madre è la
dispensatrice della vita, lei se la deve ingraziare, perché la
dea madre è fonte di salute e lunga vita".
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