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Sospesi certificatori prodotti Dop

Sospesi certificatori prodotti Dop

Pili, duro colpo a sistema formaggi e carni Sardegna

ROMA, 18 aprile 2018, 15:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sospensione di sei mesi per i certificatori di qualità di numerosi prosciutti, salami e formaggi Dop. E' il primo risultato dell'inchiesta aperta nei mesi scorsi dalla Procura di Torino sulla non conformità di numerosi maiali al disciplinare del Prosciutto di Parma e del San Daniele. In particolare, alcuni allevatori del Nord Italia avrebbero utilizzato maiali di razza Duroc danese, più redditizia, per inseminare interi allevamenti, in violazione appunto delle stringenti disposizioni del disciplinare.

E' arrivata così la sospensione delle autorizzazioni concesse a Ifcq per la certificazione di diverse produzioni, fra cui Prosciutto di San Daniele, Cinta Senese, Pecorino Romano e Sardo, Mortadella di Bologna e Cotechino di Modena.  La sospensione scatterà dal primo maggio e prevede che i certificatori rimuovano le cause che hanno portato al provvedimento.

"Il blitz dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare che ha sospeso per sei mesi le autorizzazioni alle società di certificazione del Pecorino Romano, del Fiore Sardo e Agnello Sardo, tutti prodotti dop e Igp, è un vero e proprio duro colpo al sistema delle certificazioni delle produzioni principe della Sardegna - denuncia l'ex deputato e leader di Unidos, Mauro Pili - Una decisione gravissima soprattutto perché mette in rilievo quello emerso nella denuncia che ho avanzato dieci giorni fa relativamente a controlli inadeguati alla tutela dei prodotti sardi. In particolare - spiega - avevo segnalato al ministero incongruenze e mancati controlli sulla filiera produttiva del 'Fiore Sardo'. Questa sospensione mette a nudo i limiti dei controlli e impone un cambio di rotta immediata. Non possono essere società esterne a verificare le produzioni, servono organismi terzi nella veste di pubblici ufficiali". Secondo il leader di Unidos, "va rivista da cima a fondo la filiera della certificazione: è impensabile che i prodotti di qualità della Sardegna debbano essere certificati da società con sede in Friuli".
   

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