I cittadini che in gennaio
fecero condannare l'Italia dalla Corte di Strasburgo per le
emissioni dell'Ilva, hanno chiesto un nuovo giudizio di merito
alla più alta istanza della Grande Camera. Lo ha reso noto la
stessa Corte, che deciderà lunedì se accettare o meno la
richiesta, finalizzata a ottenere il riconoscimento della
responsabilità dello Stato anche per i danni alla salute.
Il 24 gennaio la Corte stabilì che "il persistente
inquinamento causato dalle emissioni dell'Ilva ha messo in
pericolo la salute dell'intera popolazione, che vive nell'area a
rischio", condannando l'Italia per aver violato il diritto al
rispetto della vita privata e imputandole di non aver preso
tutte le misure per proteggere e informare i cittadini. La Corte
però non si era pronunciata sugli effetti sulla salute e quindi
non determinò se l'Italia fosse responsabile per le malattie
contratte, né accettò la richiesta di uno degli avvocati di
arrivare alla "sospensione immediata dell'attività più
inquinante dell'Ilva".
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