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Commercialisti, equo compenso 'esteso'

Miani, 'sì ad attività collegi sindacali e rivedere parametri'

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 03 LUG - Revisionare il sistema dei parametri individuati dal decreto ministeriale 140 del 2012: ad invocarlo il Consiglio nazionale dei commercialisti, oggi alla prima riunione del tavolo tecnico sull'equo compenso, istituito presso il ministero della Giustizia e presieduto dal sottosegretario Jacopo Morrone, per rafforzare le norme sulla giusta remunerazione delle prestazioni professionali. Per il presidente dell'Ordine nazionale della categoria Massimo Miani "una riflessione complessiva su equo compenso e parametri non era più rinviabile, per questo motivo, l'istituzionalizzazione del confronto tra Ministero della Giustizia e Ordini attraverso l'apertura di un tavolo 'ad hoc' è estremamente positiva.
    Soprattutto per quanto riguarda la raccolta di suggerimenti tecnici dalle professioni, per predisporre modifiche alla norma sull'equo compenso in tempi rapidi. Bisogna avviare un ragionamento per estendere l'applicazione dell'equo compenso quantomeno a tutte le attività professionali che abbiano un carattere di interesse pubblico. Penso, a titolo esemplificativo, all'attività svolta dai collegi sindacali", sottolinea Miani. Secondo il consigliere delegato all'equo compenso Giorgio Luchetta "è opportuno che la riforma parta dal decreto ministeriale 140 del 2012 sui parametri tariffari. La revisione del provvedimento ministeriale, seppur necessaria, non esaurisce, tuttavia, il dibattito sul tema dell'adeguatezza ed equità del compenso professionale: la normativa attualmente vigente in materia, infatti, presenta profili di criticità e dovrà essere oggetto di specifici interventi legislativi correttivi al fine di assicurarne una maggiore coerenza con i principi di tutela del lavoro, di derivazione costituzionale e codicistica", si chiude la nota dei commercialisti. (ANSA).
   

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