(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Spegne 90 candeline l'Ordine dei
periti industriali italiani. E proietta lo sguardo all'avvenire,
sottolineando l'esigenza di riformare il proprio regolamento
professionale, "rispondendo nello stesso a quella richiesta di
snellimento e razionalizzazione del sistema invocata
dall'Europa. Una riforma che diventa anche un progetto per la
collettività fondato su due pilastri: semplificazione
dell'attuale modello ordinistico ed efficienza rispetto a una
platea di utenti che ricerca servizi sempre più complessi e
specialistici". Ad esprimersi così il presidente del Consiglio
nazionale della categoria, Claudio Guasco, rammentandone, in una
nota, l'anniversario della nascita (con un decreto regio del
1929 che ha istituito l'Ordine dei periti industriali). Il
mercato "è molto cambiato negli ultimi anni e, come testimoniano
i dati del primo Osservatorio sulla categoria, realizzata dal
Centro studi del Consiglio nazionale, la crisi dei settori
tradizionali, quello edile innanzitutto, insieme alla
contrazione dell'attività di progettazione è andata di pari
passo rispetto alla ricerca di nuovi ambiti di attività e
specializzazione, e al tempo stesso alla nascita di nuove
opportunità di lavoro". Se quelle specializzazioni su cui la
professione ha storicamente fondato la propria identità
presentano una domanda declinante, si legge, "i periti
industriali si sono spostati sui nuovi ambiti: è diminuito nel
tempo il peso specifico del settore edile (raccoglie il 30,5%
degli iscritti prima del 1980 e l'11,7% di quanti si sono
iscritti dopo il 2010), mentre è iniziato a crescere il peso di
nuove aree di interesse a cui la categoria si è aperta (la
prevenzione e l'igiene, l'informazione, la chimica e le
tecnologie alimentari, e infine il design). (ANSA).