(ANSA) - ROMA, 14 GIU - "Gli emolumenti degli amministratori
di Società tra professionisti (e odontoiatriche) in cui si
eserciti attività odontoiatrica vanno assoggettati all'Enpam e
non ad altri Enti: si versa in quota B entro il 31 ottobre 2018,
in due o cinque rate, il 16,50% del reddito (per l'anno
reddituale 2017), considerando gli emolumenti alla stregua
dell'attività libero professionale". A far chiarezza una
circolare della Fondazione Enpam, si legge in una nota, cui ha
dato impulso l'Associazione italiana Odontoiatri (Aio) con
rilievi sulle asperità normative in materia. Il regolamento del
Fondo generale consideri imponibili presso la quota B "i redditi
percepiti per incarichi di amministratore di società o enti la
cui attività sia oggettivamente connessa alle mansioni tipiche
della professione medica e odontoiatrica". "La normativa,
presume l'incarico sia stato conferito al professionista in
quanto conosce a fondo l'attività esercitata", spiega il
vicepresidente vicario Enpam Giampiero Malagnino, riferendo che
"la posizione in merito alle Società fra professionisti è in
linea di continuità con quanto abbiamo sempre affermato: ogni
qualvolta l'incarico, anche di amministratore di società, viene
attribuito in virtù della competenza professionale medica od
odontoiatrica, i contributi devono essere versati all'Enpam e
non alla Gestione separata dell'Inps. La contribuzione
obbligatoria in quota B segue le normali regole, con il
massimale fino a 101.427,00, mentre sopra tale cifra di reddito
si paga l'1%, di cui lo 0,50% pensionabile e l'altro in
solidarietà. Permangono le agevolazioni tra cui l'aliquota
all'8,25% per i pensionati del Fondo Generale Enpam". Per il
presidente dell'Aio Fausto Fiorile "serviva un chiarimento a
stretto giro in campo contributivo". (ANSA).