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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
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Ciambetti: "Il controllo di vicinato patrimonio culturale e legislativo del Veneto con voto unanime del Consiglio regionale"
(Arv) Venezia - 31 luglio “La sicurezza partecipata e il controllo di vicinato diventano patrimonio culturale, prima che legislativo, della Regione del Veneto”. Così il Presidente del Consiglio regionale , Roberto Ciambetti, saluta l’approvazione del Pdl 394, dal titolo “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del fenomeno sociale del controllo di vicinato nell'ambito di un sistema di cooperazione inter-istituzionale integrata per la promozione della sicurezza e della legalità” di cui è stato estensore e primo firmatario. “Nessuno chiede ai cittadini di diventare dei Rambo - ha detto Ciambetti - né, tantomeno, di sostituirsi alle Forze dell’Ordine: la sicurezza partecipata è cosa ben diversa, è la risposta all’indifferenza, è l’espressione del senso civico, è uno strumento autentico di solidarietà davanti ad ogni forma di devianza o di fronte a situazioni anomale. Il controllo di vicinato non è il controllo del vicino di casa, è invece prestare attenzione a quanto accade attorno a noi. Come diceva Jane Jacobs, citata all’inizio della relazione che accompagna la mia legge, ‘La prima cosa da capire è che l’ordine pubblico nelle strade e sui marciapiedi della città non è mantenuto principalmente dalla polizia, per quanto questa possa essere necessaria: esso è mantenuto soprattutto da una complessa e quasi inconscia rete di controlli spontanei e di norme accettate e fatte osservare dagli abitanti stessi’. Ecco, questa è la sicurezza partecipata. La mia legge - ha continuato Ciambetti - punta a costruire una nuova coscienza attraverso associazioni riconosciute, attraverso le istituzioni scolastiche, attivando un dialogo e sinergie con le Forze dell’Ordine, con le amministrazioni locali, sviluppando una opportuna e qualificata formazione. Tutti possono contribuire al controllo di vicinato e partecipazione attiva. Tutti possono dare il loro contributo: non dimentichiamo che l’indifferenza lascia spazi enormi alla solitudine ma crea anche il terreno migliore per la devianza e per forme di violenza. A nessuno viene chiesto di fare l’eroe, ma di dare solo una occhiata attenta: in questo modo possiamo anche controllare reciprocamente le nostre abitazione. La nostra proposta parla di prevenzione. La prevenzione svolta dai cittadini è un deterrente importante anche nei confronti dei malavitosi. Ma è anche, se non soprattutto, un’arma formidabile per aiutare le persone sole e i più vulnerabili, chi è a rischio. Nessuno deve fare indagini, fare il piccolo detective o intervenire quando viene commesso un crimine: per affrontare la malavita serve una grande professionalità e specializzazione che solo le Forze dell’Ordine hanno e che solo le Forze dell’Ordine possono garantire. Il cittadino ha invece il dovere di fare attenzione e segnalare l’anomalia, la devianza, la presenza di elementi sospetti. Tutti dobbiamo partecipare attivamente alla costruzione di una cultura della prevenzione e della partecipazione attiva, alla cultura del dialogo con le Istituzioni, per ritesse assieme quei fili sottili che costituiscono trama e ordito di quello che chiamiamo tessuto sociale. Un tessuto in cui nessuno deve essere lasciato indietro, nessuno deve essere lasciato solo”.
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