(ANSA) - TREVISO, 12 NOV - Anche nel terzo trimestre 2019 le
sedi di aziende in provincia di Treviso hanno continuato a
diminuire ma si registrano, nel contempo, massicce aperture di
filiali appartenenti a realtà imprenditoriali di altre parti
d'Italia.
E' il dato "macro" che appare nell'analisi sulla demografia
d'impresa prodotta dalla Camera di Commercio di Treviso Belluno
aggiornata al 30 settembre e che fotografa ancora una volta un
saldo negativo fra aziende aperte e cessate, in particolare nel
comparto del commercio e, per la manifattura, nel segmento
artigiano.
Nel dettaglio, lo stock di imprese attive rilevato al 30
settembre, 79.534 unità, risulta diminuito dello 0,2% (171 in
valore assoluto) rispetto alla stessa data dello scorso anno. La
curva ha una tendenza di verso opposto, invece, se si
considerano le filiali, ossia realtà che operano nel Trevigiano
ma che appartengono a una casa madre con sede al di fuori del
territorio provinciale. In questo caso, nei dodici mesi il loro
numero è cresciuto di 294 unità (+1,7%) portando a superare
quota 18 mila.
Le imprese che hanno fatto rilevare i cali più marcati sono
quelle del commercio (-1,9%, -321) e della manifattura (-1,4%,
-137). Nel Bellunese la dinamica è simile anche se di dimensioni
più contenute. Fra le 14 mila imprese attive si rileva un calo
di 157 unità in un anno, mentre le filiali dipendenti crescono
di 40 portando lo stock a 4.251. Anche nella provincia
dolomitica l'ambito in cui l'emorragia di aziende è stato più
evidente è quello del commercio (-3,4%). (ANSA).