(ANSA) - CAGLIARI, 26 GIU - Bassa presenza nei mercati
extraregionali, piccole imprese, artigianato, agricoltura e
manifatturiero ancora in crisi con il turismo che si conferma
ancora unico traino dell'economia in Sardegna, un settore sul
quale però bisogna ancora lavorare. È questo, in estrema
sintesi, lo spaccato emerso oggi alla Camera di commercio di
Cagliari in occasione della presentazione di Sisprint 2, il
secondo report regionale su economia, impresa e territori
redatto dal sistema camerale.
Il documento analizza le tendenze e gli assetti socio
economico della Sardegna prendendo in esame i punti di forza e
di debolezza rispetto ai fattori di sviluppo territoriale come
innovazione, internazionalizzazione, turismo, cultura e coesione
sociale. "Il sistema produttivo sardo soffre ancora di un gap di
competitività - ha spiegato Cristiano Erriu, direttore
dell'Azienda speciale Centro servizi promozionali per le imprese
della Camera di commercio - che si riflette nella inadeguata
presenza sui mercati extra regionali, presenza che va curata
puntando maggiormente sull'innovazione tecnologica". Secondo il
report, il mondo della piccola impresa e dell'artigianato
continua a soffrire una crisi strutturale, mentre il sistema
produttivo, proprio a causa della crisi, rafforza le imprese più
grandi.
Dal punto di vista settoriale, mentre agricoltura e
manifatturiero arrancano ancora e l'edilizia stenta a ripartire,
"il turismo appare essere il motore più brillante dell'economia
regionale - ha sottolineato Giacomo Giusti dell'Ufficio studi
Si.Camera - ma anche questo settore deve affrontare alcuni nodi
strutturali: serve una più accentuata destagionalizzazione dei
flussi, puntando su pacchetti di offerta culturale,
storico-artistica, molto poco valorizzati fuori dal polo di
Cagliari, abbinata ad una più decisa azione di attrazione sul
alcuni mercati, quale quello cinese". Secondo l'esperto, bisogna
"lavorare sul miglioramento di ricerca, sviluppo e di
valorizzazione della cultura come volano per il turismo".
(ANSA).