(ANSA) - BOLOGNA, 22 OTT - Una 'Magna Charta del Ragù', con
l'obiettivo di promuovere in Italia e nel mondo 'il vero ragù
alla Bolognese', coinvolgendo enti locali, Camera di commercio,
associazioni gastronomiche, salsamentari, chef e ristoratori per
fare crescere questo 'brand' oltre il livello locale. È stata
presentata a Bagnarola di Budrio (Bologna), nella sede
dell'Accademia dei Notturni, con l'obiettivo di avere il
consenso di varie categorie importanti nel mondo agroalimentare.
"Sarà una strada lunga ma percorribile - spiega Giulio Biasion,
coordinatore e ideatore della 'Magna Charta' - Promozione
turistica ed enogastronomica devono puntare sulla tradizione
come sull'identità e la qualità della ristorazione, con sinergie
e vantaggi economici per la città".
Il 'bacino d'azione' è vasto, se si pensa - come ricorda il
segretario generale Unioncamere E-R, Claudio Pasini - alla
crescita del turismo regionale, specie nelle città d'arte, con
un +12% di arrivi in Emilia-Romagna ed un +10% di presenze (pari
a 5 milioni), con crescita dei consumi nella ristorazione. Per
Carlo G. Valli, biografo di Gualtiero Marchesi, "la
codificazione delle ricette-simbolo è un servizio e un dovere
nei confronti di tutti e il ragù è certamente una
ricetta-simbolo". Tanto da far dire all'avvocato Guido Magnisi,
nell'introduzione alla Magna Charta, che "ciò che si vuole
raggiungere è un marchio registrato del 'Ragù alla Bolognese'".
Un marchio di qualità, perché - aggiunge lo chef Vincenzo
Vottero, presidente dei ristoratori Ascom - "dobbiamo essere
rigorosi nella scelta della materia prima, che deve essere
basata sulla qualità, indipendentemente che si faccia cucina
tradizionale o innovativa". (ANSA).