(ANSA) - PERUGIA, 8 AGO - Nei novanta giorni tra estate e
autunno, le imprese della provincia di Perugia prevedono di
attivare 9.130 nuovi contratti di lavoro, il 4,5% in più sullo
stesso trimestre di un anno fa. Emerge dai dati sui bisogni
occupazionali elaborati dal sistema Excelsior, relativi al
trimestre agosto-ottobre e presentati dalla Camera di commercio
del capoluogo umbro.
Le entrate al lavoro previste ad agosto sono 2.110,
praticamente lo stesso numero (-1,4%) sullo stesso mese di un
anno fa. Il 27% dei contratti sarà stabile - spiega la Camera di
commercio -, ossia a tempo indeterminato e di apprendistato, a
fronte del 73% di quelli di durata predefinita.
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
di Perugia, "i dati Excelsior parlano di un consolidamento
dell'offerta di lavoro da parte del sistema delle imprese della
provincia di Perugia". "I 9.130 posti di lavoro che saranno
creati in questo trimestre - ha aggiunto - superano del 4,5% il
dato riferito allo stesso trimestre di un anno fa".
"Resta su livelli alti invece - ha spiegato Mencaroni -, il
dato sul mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Le imprese
perugine incontrano difficoltà crescenti per reperire i profili
professionali di cui hanno necessità. Come dire, le imprese
creano lavoro, ma poi non riescono a trovare i lavoratori
adatti. Rispetto all'agosto di un anno fa i casi problematici di
reperimento di lavoratori idonei sono saliti di sei punti
percentuali, dal 26 al 32%".
Per la Camera di commercio ad agosto, in provincia di
Perugia, sarà "molto difficile" trovare tecnici in campo
informatico, ingegneristico e della produzione; cuochi,
camerieri e altre professioni dei servizi turistici; operai
nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori.
In base ai dati di Excelsior, le pmi con meno di 50
dipendenti si confermano le più dinamiche nella creazione di
lavoro: l'80% di tutti i posti di lavoro creati ad agosto
proviene da queste. Il lavoro si concentra soprattutto nei
settori dei servizi capaci di offrire il 63% del totale dei
posti di lavoro. (ANSA).