Le segreterie piemontesi di Cgil,
Cisl e Uil stanno valutando la possibilità di impugnare il
provvedimento Riparti Piemonte, approvato pochi giorni fa dal
Consiglio regionale. Nel mirino, alcune norme relativa
all'edilizia che, rimarcano i sindacati, "rischiano di attirare
imprese poco serie negli appalti regionali" attraverso la
proroga della presentazione del Durc, il Documento Unico di
Regolarità Contributiva che attesta la regolarità contributiva
nei confronti delle Casse edili.
"È vergognoso - affermano i segretari generali di Cgil Cisl
Uil Piemonte, Pier Massimo Pozzi, Alessio Ferraris e Giovanni
Cortese - che il provvedimento proroghi la presentazione del
Durc a novembre. In edilizia il Durc viene rilasciato nella
misura in cui, oltre ai versamenti Inps e Inail, le imprese
procedano correttamente agli accantonamenti presso le Casse
edili. Tali accantonamenti si riferiscono al pagamento di alcuni
istituti contrattuali che attengono al salario, quali: ferie,
gratifica natalizia, previdenza complementare, sanità
integrativa, formazione e sicurezza. Il provvedimento mette
quindi a rischio i salari dei lavoratori".
"Stiamo valutando l'impugnazione - annunciano - in quanto la
materia non rientra fra quelle di esclusiva competenza della
Regione e interviene su perimetri già normati dagli ultimi Dpcm.
Questo provvedimento rischia di attirare imprese poco serie
negli appalti piemontesi, aumentando la possibilità di
infiltrazioni della criminalità organizzata e penalizzando gli
imprenditori corretti".
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