(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG - E' morto dopo una lunga
malattia Jean Vanier, fondatore de 'L'Arche', una esperienza al
fianco dei più fragili, soprattutto disabili mentali, che si è
diffusa in tutto il mondo. Nato a Ginevra il 10 settembre 1928
da genitori canadesi, Jean Vanier diventa ufficiale della
Marina, prima britannica, poi canadese. Nel 1950 è spinto a fare
qualcos'altro, è attratto dal Vangelo: rinuncia alla carriera
militare e inizia a studiare teologia e filosofia. Insegna
all'Università di Toronto, ma abbandona presto anche la carriera
universitaria. Scopre la sua vera vocazione nell'aiuto alle
persone più deboli e abbandonate. Nel 1964 fonda l'Arche e nel
1971 contribuisce alla nascita del movimento "Foi et Lumiere"
(Fede e Luce). E' stato anche membro del Pontificio Consiglio
per i Laici. Nel 2015 riceve il Premio Templeton, uno dei
massimi riconoscimenti mondiali che ogni anno viene attribuito a
personalità del mondo religioso.
"La nostra missione - aveva detto Jean Vanier in una
intervista alla Radio Vaticana - è di incontrare un mondo di
estrema debolezza, povertà e sofferenza, persone che spesso sono
state rifiutate. Il ruolo dell'Arca è annunciare la buona
notizia ai poveri: a loro certo diciamo 'Dio ti ama', ma diciamo
anche 'Io ti amo, tu se importante per me'. Il nostro scopo è
mangiare alla stessa tavola, è diventare amici. Tutta l'opera
dell'Arca è dare la possibilità di una vita profondamente umana
attorno alla tavola, attorno alle feste, al lavoro, alla
preghiera. Così l'Arca è un luogo di riconciliazione dove
persone di religioni e culture molto diverse possano incontrarsi
e questo trasforma la vita delle persone con disabilità, ma
trasforma anche i volontari".
In occasione del Premio Templeton, sempre in una intervista
alla Radio Vaticana, Jean Vanier aveva affermato: "Questo
premio richiama l'attenzione sulle persone che hanno un
handicap, e questo è importante. Infatti, l'aspetto particolare
all'Arche, come a Fede e Luce, è la rivelazione per cui le
persone con handicap mentale sono persone super! Non hanno
sviluppato la mente, ma hanno cuore! Ed è necessario ricordare -
perché purtroppo lo dimentichiamo troppo velocemente - che le
persone con handicap per tantissimo tempo sono state considerate
più o meno come una punizione di Dio, come una vergogna, e molto
presto venivano rinchiuse in grandi istituti". (ANSA).