(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT - "La qualità di una
civiltà dipende anche da come tratta i più deboli": lo ha
sottolineato l'arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario
vaticano per i rapporti con gli Stati, nel suo intervento
all'Assemblea generale della Nazioni Unite.
Sono passati 70 anni dalla Dichiarazione universale dei
diritti umani ed "è scandaloso" constatare ancora oggi - ha
denunciato mons. Gallagher, secondo quanto riporta Vatican News
- le tante violazioni alla dignità delle persone perpetuate nel
mondo. Sebbene infatti siano stati compiuti molti "progressi
nell'avanzamento dei diritti umani le sfide per la protezione
dei diritti umani sono un fenomeno globale".
Un bambino su 10 - ha ricordato il presule - è ancora
sottoposto al lavoro minorile; una persona su tre attualmente
detenuta è in attesa di processo; tre bambini su dieci, sotto i
5 anni, non è stato registrato alla nascita; 250 milioni di
ragazze hanno contratto il matrimonio sotto i 15 anni.
Per questo è necessario, ha raccomandato il rappresentante
della Santa Sede, proseguire nel cammino di uno "sviluppo umano
integrale", ribadendo "la centralità e il valore intrinseco
della persona umana", riaffermando "i diritti inerenti condivisi
da tutti gli uomini e le donne, non importa quanto giovani o
vecchi, ricchi o poveri, forti o vulnerabili, sani o malati,
ricercati o indesiderati, economicamente produttivi o inabili,
politicamente influenti o insignificanti. Il mondo infatti - ha
ammonito il presule - ha bisogno di riconquistare una visione
onnicomprensiva della persona umana, della dignità umana e di
diritti umani, poiché ogni visione riduttiva inevitabilmente
disumanizza ed effettivamente esclude alcune persone
dall'appartenenza alla razza umana, aprendo la strada a
diseguaglianza, ingiustizia e ingiuria".(ANSA).