(ANSA) - ROMA, 7 APR - Non c'è età per diventare santi e sono ora diverse le figure di giovani e giovanissimi che la Chiesa indica come esempi da seguire. E' il caso della 14enne Giulia Gabrieli che ha lottato contro un tumore e per la quale stasera si aprirà la causa di beatificazione. E' il caso anche di Carlo Acutis, morto a 15 anni per una leucemia, patito di Internet, ricordato oggi dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia, nella messa al santuario della Spogliazione ad Assisi, dove è stata traslata ieri la salma. Tutti esempi di una vita breve ma all'insegna della gioia della fede messa in evidenza anche dal Sinodo sui giovani e dall'esortazione post-sinodale di Papa Francesco pubblicata proprio questa settimana.
Stasera al Santuario di Stezzano il vescovo di Bergamo, mons.
Francesco Beschi, aprirà dunque la causa di beatificazione di Giulia Gabrieli, morta a 14 anni nel 2011 per un sarcoma. Il Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano era un luogo particolarmente caro a Giulia. Il vescovo Francesco Beschi offrirà una sua riflessione e sarà il papà di Giulia, Antonio, in rappresentanza dell'associazione 'con Giulia', a salutare e a ringraziare per l'avvio del processo.
Giulia aveva affrontato la malattia con una forza inspiegabile per i suoi pochi anni. Secondo quanto raccontato da familiari e amici era lei che, con serenità, sosteneva gli altri. Fino all'ultimo cercò di fare una vita normale, per esempio affrontando gli esami di terza media. Non si poteva muovere e i professori la esaminarono nel salotto della sua casa, meravigliati della preparazione che aveva nonostante i mesi di ospedale e cure.
Un altro adolescente in questi giorni è al centro della vita della Chiesa: Carlo Acutis, stroncato a 15 anni dalla leucemia.
Un esempio tanto sentito anche dal Papa che lo ha citato nel suo documento sui giovani. "Carlo rimane per noi un segno che il Signore ha voluto inviarci per aver speranza nel futuro, nei giovani e nel loro cuore aperto alla fede. La sua fama è corsa veloce su quei mezzi di informazione, legati ad internet - ha sottolineato il card. Bassetti parlando di colui che è già considerato il 'patrono' del web -, che lui conosceva bene e usava per diffondere la bellezza della fede cristiana".(ANSA).