(ANSA) - ROMA, 26 SET - "Il medico esiste per curare le vite,
non per interromperle". Lo afferma il segretario generale della
Cei mons. Stefano Russo parlando della sentenza della Corte
Costituzionale sul suicidio assistito. "È chiaro che chiediamo
per i medici l'obiezione di coscienza", ha aggiunto.
"Non comprendo - ha aggiunto - come si possa parlare di
libertà, qui si creano i presupposti per una cultura della morte
in cui la società perde il lume della ragione".
La decisione della Consulta sul suicidio assistito, comunque,
non ha creato "una frattura" tra la Conferenza Episcopale
italiana e le istituzioni italiane, precisa mons. Russo: "noi
siamo sempre aperti al dialogo ". Ma il vescovo aggiunge:
"Speriamo in paletti forti. Non ci può stare bene quanto deciso
ieri ed è anomalo che una sentenza così forte sia arrivata prima
di un passaggio parlamentare".