Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Oltretevere

  1. ANSA.it
  2. Oltretevere
  3. Oltretevere Notizie
  4. Pedofilia: card.Pell ricorre all'Alta Corte

Pedofilia: card.Pell ricorre all'Alta Corte

Legali faranno leva sui dubbi di uno dei tre giudici d'appello

    E' l'ultimo appiglio che resta all'ex "uomo forte" dell'Economia vaticana per evitare la condanna per abusi sessuali su minori. Proprio mentre in Vaticano i suoi ex colleghi del "consiglio di cardinali" hanno iniziato oggi con papa Francesco la 31/a sessione sulla riforma della Curia, il cardinale George Pell, ex arcivescovo di Melbourne prima e di Sydney poi, ha presentato formalmente tramite i suoi legali il ricorso all'Alta Corte australiana: è l'ultimo grado di giudizio dopo la condanna a sei anni di reclusione per abusi su due coristi-chierichetti 13/enni - con la possibilità di chiedere la libertà su cauzione dopo tre anni e otto mesi - confermata il mese scorso dalla Corte d'Appello dello Stato di Victoria. Pell, che ha sempre respinto le accuse rivendicando la propria innocenza e attende in carcere gli eventuali sviluppi del processo, è stato dichiarato colpevole di aver abusato dei due adolescenti nella sacrestia della cattedrale di Melbourne nel 1996, quand'era arcivescovo.

    L'ex prefetto vaticano per l'Economia è il prelato più alto in grado mai condannato penalmente per abusi su minori. La decisione della Corte d'Appello, emessa il 21 agosto scorso con una maggioranza di due giudici a uno (favorevoli il giudice capo Anne Ferguson e il presidente della Corte Chris Maxwell, dissenziente il terzo giudice Mark Weinberg, ex capo della pubblica accusa federale), ha confermato il verdetto emesso lo scorso dicembre dalla giuria di un tribunale di Melbourne.

    I due giudici favorevoli hanno stabilito che la sola vittima di Pell ancora in vita fosse un testimone credibile e veritiero. I legali del porporato si affideranno però in gran parte all'opinione contraria del giudice Weinberg, che si è opposto al verdetto poiché a suo avviso non soddisfa il principio in base al quale una persona può essere condannata solo se le prove ne dimostrano la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio. E' su queste basi che, secondo fonti di stampa, Pell ha ricevuto consiglio unanime dalla sua squadra legale per il ricorso all'Alta Corte ai fini della revoca della condanna.

    L'appello presentato oggi potrà essere respinto, oppure le parti saranno convocate ad una breve udienza per un'ulteriore valutazione. Se il ricorso sarà accettato, passeranno altri 4-6 mesi prima che l'appello sia udito. Il 21 agosto scorso, "ribadendo il proprio rispetto per le autorità giudiziarie australiane", la Santa Sede aveva "preso atto" della decisione di respingere l'appello di Pell. "In attesa di conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario - aveva dichiarato il portavoce Matteo Bruni -, ricorda che il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all'Alta Corte". Nell'occasione, "insieme alla Chiesa di Australia", la Santa Sede aveva confermato "la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l'impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



Modifica consenso Cookie