Lo Stato vaticano si dota di nuovi canali e procedure per agevolare le segnalazioni di abusi sessuali nel proprio ambito territoriale e di competenza. Entro l'anno il Vicariato della Città del Vaticano stabilirà un sistema pubblico, permanente e facilmente accessibile, per la presentazione di rapporti relativi a crimini e negligenze in materia di abusi su minori e persone vulnerabili nell'ambito della Curia romana e dello Stato d'Oltretevere. Lo ha reso noto il cardinale vicario Angelo Comastri - ha spiegato l'Osservatore Romano - con una lettera ai capi dicastero e assistenti spirituali della Città del Vaticano, con la procedura per far emergere eventuali informazioni e accuse di abuso.
L'iniziativa, ha sottolineato il quotidiano della Santa Sede, recepisce quanto disposto da papa Francesco con la promulgazione delle norme entrate in vigore lo scorso 1/o giugno, con la Legge e il motu proprio 'Sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili' e col motu proprio 'Vos estis lux mundi'.
Il sistema verrà progressivamente integrato con le misure adottate da altri organismi competenti, in particolare quelli individuati nelle Linee guida per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili per il Vicariato della Città del Vaticano del 26 marzo, dirette a prevenire e contrastare gli abusi nell'ambito della Curia romana e nello Stato vaticano.
Come stabilito infatti da queste ultime, sempre a giugno è stato nominato un Referente per la Tutela nella persona di monsignor Robert Oliver, segretario della Pontificia commissione per la tutela dei minori, al quale sarà tenuto a rivolgersi chi avesse informazioni o sospetti che un minore o una persona vulnerabile sia a rischio di abusi o li abbia subiti nell'ambito delle attività pastorali del Vicariato, come pure se sapesse di qualsiasi atto di negligenza delle autorità.
Con le norme stabilite dal Papa a fine marzo e in vigore dal 1/o giugno contro gli abusi sui minori in Vaticano si affidava agli organi giudiziari d'Oltretevere la giurisdizione penale su tali reati, veniva istituito, tra l'altro, l'obbligo i denuncia, nonché si disponeva che "venga rimosso dai suoi incarichi il condannato per aver abusato di un minore o di una persona vulnerabile". Fissata a 20 anni la prescrizione dei reati.
L'emanazione del Motu proprio era stata annunciata al termine del summit sulla protezione dei minori svoltosi in Vaticano in febbraio. "Desidero rafforzare ulteriormente l'assetto istituzionale e normativo - vi affermava il Papa - per prevenire e contrastare gli abusi contro i minori e le persone vulnerabili", affinché nella Curia Romana e nella Città del Vaticano ci sia "una comunità rispettosa e consapevole dei diritti e dei bisogni" dei minori, "nonché attenta a prevenire ogni forma di violenza o abuso fisico o psichico". Quindi "maturi in tutti la consapevolezza del dovere di segnalare gli abusi alle Autorità competenti e di cooperare con esse nelle attività di prevenzione e contrasto".