(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 3 MAR - "Può forse un cieco
guidare un altro cieco?". Con questo interrogativo ha spiegato
papa Francesco all'Angelus, Gesù "vuole sottolineare che una
guida non può essere cieca, ma deve vedere bene, cioè deve
possedere la saggezza, altrimenti rischia di causare dei danni
alle persone che a lei si affidano": e "richiama così
l'attenzione di quanti hanno responsabilità educative o di
comando: i pastori d'anime, le autorità pubbliche, i
legislatori, i maestri, i genitori, esortandoli ad essere
consapevoli del loro ruolo delicato e a discernere sempre la
strada giusta sulla quale condurre le persone". Francesco ha
quindi evidenziato che "nel brano di oggi troviamo un'altra
frase significativa, quella che esorta a non essere presuntuosi
e ipocriti. Dice così: 'Perché guardi la pagliuzza che è
nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è
nel tuo occhio?'"."Tante volte - ha detto - è più facile o
comodo scorgere e condannare i difetti e i peccati altrui, senza
riuscire a vedere i propri".