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Cargo con armi: sciopero e presidio a Genova

Nessuna operazione a bordo della nave saudita

19 maggio, 21:13

 La compagnia unica dei portuali di Genova ha deciso di scioperare domani in concomitanza dell'arrivo del cargo saudita Bahri Yambu che trasporta armi.

Sciopero a partire dal primo turno, che comincia alle 6. Lo sciopero interessa i lavorati impegnati al terminal Gmt dove deve attraccare il cargo. Lo sciopero è stato indetto dalla Filt Cgil, a cui è iscritta la maggior parte dei portuali. La Filt Cgil ha deciso anche di organizzare un presidio a partire dalle 6 a ponte Etiopia insieme a quello indetto dal collettivo autonomo lavoratori portuali. "Sarà sciopero perché abbiamo scoperto che il materiale che dovremmo imbarcare è borderline", spiega Luigi Cianci delegato Filt Cgil della Compagnia unica, riferendosi a un generatore elettrico che potrebbe essere usato in campo militare. "Il sindacato e la compagnia intendono riaffermare la posizione emersa in assemblea: i lavoratori del porto di Genova non intendono imbarcare armi". Nessuno quindi domani opererà a bordo della nave saudita.

"Riteniamo di dare un piccolo contributo a un problema grande per una popolazione che viene uccisa giornalmente. Vogliamo segnalare all'opinione pubblica nazionale e non solo che, come hanno già fatto altri portuali in Europa, non diventeremo complici di quello che sta succedendo in Yemen", dicono Enrico Poggi ed Enrico Ascheri della Filt Cgil, riferendosi al fatto che gli armamenti a bordo del cargo sarebbero usati dall'Arabai Saudita nella guerra in Yemen. "Ci saremmo aspettati che il governo e le istituzioni avessero rispettato gli accordi internazionali. Noi continuiamo a pensare che i porti italiani debbano essere aperti per le persone e chiusi alle armi.

Continueremo in queste ore, con azioni diplomatiche, a provare a respingere la movimentazione del materiale bellico nel nostro porto".

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