A preoccupare gli ex politici
lombardi è anche la proroga per altri 5 anni del taglio
dell'assegno vitalizio, decisa a dicembre scorso dal Pirellone.
"In questo ultimo periodo - si legge nella lettera datata 7
gennaio - il Consiglio regionale ha approvato ben due
provvedimenti che riguardano da vicino tutti gli ex consiglieri
regionali: il primo è la proroga della riduzione dei costi della
politica, di cui siamo gli unici destinatari; il secondo è
l'accoglimento di un presunto art. 75 del d.l. Finanziario, con
il quale si ipotizza una rideterminazione del vitalizio 'secondo
il metodo del calcolo contributivo'".
Il tutto, critica l'associazione, "si è svolto in modo
estremamente veloce, quasi foste dei carbonari di antica memoria
e non dei legislatori regionali". Da qui la chiosa polemica:
"Nei fatti la Regione Lombardia è la più parsimoniosa.
Nonostante ciò siamo sempre la prima Regione a recepire ogni
imposizione governativa, anche se poi, a parole, rivendichiamo
una autonomia piena". Per il Movimento 5 Stelle, la lettera
degli ex consiglieri regionali è "irricevibile". "Sui vitalizi
dovrebbero tacere, sono senza vergogna. Non tolleriamo che si
venga a piangere miseria per il taglio di un privilegio
scandaloso" commenta il consigliere pentastellato Dario Violi,
che anzi rilancia: "Taglieremo ancora". "Nessuna polemica con
gli ex consiglieri regionali, c'è solo richiesta di confronto e
di approfondimenti alla luce delle modifiche che arriveranno con
i decreti attivi della finaziaria" spiega invece il presidente
dell'assemblea lombarda Alessandro Fermi. "Da parte nostra,
fermo restando la necessità di adeguare la normativa regionale
ai decreti, c'è piena disponibilità a ogni legittima richiesta
di confronto" conclude.
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