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A Roma voto in 2 municipi, test M5S e 'altra sinistra'

A Roma voto in 2 municipi, test M5S e 'altra sinistra'

Non corrono candidati Pd, alle urne anche in 47 comuni

ROMA, 07 giugno 2018, 21:28

di Paolo Lo Mele

ANSACheck

Le primarie del centrosinistra per la Garbatella (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le primarie del centrosinistra per la Garbatella (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le primarie del centrosinistra per la Garbatella (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche una parte di Roma si prepara al voto del 10 giugno assieme alle altre elezioni amministrative. Torneranno alle urne, infatti, due municipi della Capitale, dopo la caduta delle precedenti amministrazioni a 5 Stelle: l'VIII municipio, quello della Garbatella, sciolto lo scorso anno; e il III, del Nomentano. In entrambi i territori, che contano complessivamente circa 330 mila abitanti, le urne configureranno un test per il Movimento, da due anni dalla guida della città. Ma anche per il neonato laboratorio di centrosinistra - che sostiene i due candidati civici che alle primarie hanno sconfitto i concorrenti dem - e per la Lega, forte di un exploit in tutte le periferie cittadine alle ultime politiche.

Nel terzo municipio, il più vasto, i principali candidati alla presidenza sono tre: Roberta Capoccioni, ex minisindaca a 5 Stelle sfiduciata per dissidi interni ai pentastellati che hanno visto venir meno la maggioranza; Giovanni Caudo, docente di Urbanistica all'Università Roma Tre ed ex assessore dell'ex sindaco 'defenestrato' dal Pd Ignazio Marino; e Francesco Maria Bova, ex vicequestore del commissariato di Fidene, in quota Lega. La competizione è aperta e tra le ipotesi sul tavolo, in caso di ballottaggio c'è un inedito scontro tra i candidati espressione del M5S e della Lega, ora insieme al Governo.

Diversa la situazione nell'VIII municipio, tradizionalmente 'rosso', dove il giovane Amedeo Ciaccheri, espressione dei movimenti per i beni comuni e vicino all'area del vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio (ex Sel) sfiderà il pentastellato Enrico Lupardini, ex presidente del locale consiglio municipale sciolto dopo le dimissioni dell'ex minisindaco Paolo Pace (poi passato a FdI). Per il centrodestra corre Simone Foglio, in quota Forza Italia.

Nel Lazio domenica si vota in 47 Comuni, tra cui il capoluogo Viterbo e 11 citta' sopra i 15 mila abitanti. Se si considerano anche le due ex circoscrizioni romane si parla di quasi 850 mila elettori in tutta la regione chiamati alle urne. A Viterbo l'uscente Leonardo Michelini (centrosinistra) non si ricandida: ci provano in 8, a partire dal vicesindaco Luisa Ciambella (appoggiata dal Pd) che trova concorrenza a sinistra da parte di Francesco Serra (civico) e Paola Celletti (sinistra radicale). Il centrodestra 'classico' schiera Giovanni Arena (FdI, Lega, FI e lista Fondazione), ma c'e' anche nella stessa area Chiara Frontini (Viterbo 2020). Per il M5S è schierato Massimo Erbetti.

Occhi puntati pure su Pomezia, dove il sindaco uscente Fabio Fucci - eletto con il M5S e dal Movimento fatto cadere per il divieto di terzo mandato - è in campo con una civica. Qui il candidato ufficiale grillino è Adriano Zuccalà. Stefano Mengozzi, già segretario cittadino Pd, corre per il centrosinistra mentre Pietro Matarese, una carriera nelle forze dell'ordine per il centrodestra (FI, Lega, FdI e altri). L'incognita principale, in una domenica di metà giugno, resta l'astensione.
   

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