(ANSA) - MILANO, 08 FEB - Una piccola azienda bolognese nata nel 2010 per operare come Esco (Energy service company) ha avuto l'intuizione di lavorare sugli aspetti di business intelligence (raccolta e interpretazione dei dati), dando vita - quattro anni fa - alla divisione 'digital' che "oggi è il nostro fiore all'occhiello". Così, la presidente di Seaside, Patrizia Malferrari, racconta la storia della società e di tre imprenditori che hanno saputo trasferire la loro esperienza decennale nell'efficienza energetica all'interno di un software.
"Con il boom di Indsutria 4.0 e la crescente domanda di interpretare i dati, noi oggi siamo maturi in questa capacità. Facciamo una lettura intelligente dei progetti di Industria 4.0, in cui sono presenti più piattaforme interconnesse, dando indicazioni su come efficientare il processo produttivo, ma anche suggerendo le buone pratiche da adottare" in un'ottica di efficienza energetica, spiega Malferrari. In pratica, il software 'SaveMixer', sviluppato internamente da Seaside, permette a un'azienda di definire con certezza i consumi ottimali di una determinata produzione industriale e, di conseguenza, di individuare ogni eventuale scostamento, per poi suggerire come migliorare l'efficienza sia da un punto di vista processivo, sia di abitudini gestionali. Attraverso l'utilizzo di queste soluzioni, Seaside - sulla base di 250 diagnosi effettuate - ha riscontrato che un'azienda energivora con un consumo energetico di circa 2 milioni di euro all'anno, può ottenere un risparmio del 20% della quantità di energia utilizzata a produzione ferma.
"Il software è in continua evoluzione: nel 2017 abbiamo inserito machine learning alla parte predittiva, quindi riusciamo a prevedere il consumo in anticipo e questo è utile per le aziende interconnesse che riescono così a prevedere i consumi in un certo reparto o area. Da qualche mese stiamo lavorando sull'allargamento verso la parte di manutenzione predittiva". Seaside ha chiuso il 2017 con un fatturato di 13 milioni di euro e reinvestito il 50% dell'utile in processi di innovazione interna. L'azienda è concentrata sul mercato italiano, "dove c'è tanto da fare", visto che "abbiamo un parco industriale tipicamente degli anni 70 che va rinnovato". In quest'ottica, secondo la presidente, le agevolazioni previste dal piano Industria 4.0 "sono spinte importanti per mettere in atto il meccanismo di rinnovamento di cui l'industria italiana ha bisogno".