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Crescono pmi meccanica,50% attive in 4.0

Osservatorio, 63% vede aumento fatturato, formazione priorità

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 22 MAR - Per le pmi della meccanica il 2017 si è chiuso con fatturati in crescita (nel 61,4% delle imprese) e una situazione occupazionale positiva: il 50% ha assunto nuovo personale e il 48,4% prevede un aumento dei dipendenti anche nel corso del 2018. Previsto in crescita anche il fatturato (dal 63%). Un'azienda su due è protagonista della trasformazione digitale e più di una su tre (37%) è in linea con il processo di Industria 4.0. E' questo il quadro che emerge dall'Osservatorio Mecspe, realizzato da Senaf e presentato in occasione dell'inaugurazione di Mecspe 2018 (Fiere di Parma, 22-24 marzo). A più di un anno di distanza dalla presentazione del piano nazionale Industria 4.0, più di due imprenditori su tre (67,1%) giudicano "positivamente o discretamente gli effetti sul settore", pur esprimendo "la necessità di un piano pluriennale e di una minore attenzione rivolta alle grandi imprese". In particolare, tra le iniziative previste, si attribuisce grande rilevanza all'iper ammortamento di macchinari funzionali alla digitalizzazione (71,5%), al credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo (67,8%), al miglioramento delle infrastrutture digitali abilitanti (63%) e al potenziamento del fondo di garanzia per le pmi (52,8%). Il rafforzamento degli strumenti di impresa 4.0 nel prossimo triennio "può fare la differenza", secondo il 41,8% degli intervistati, mentre, il 31% li considera una buona base di partenza, ma non esaustiva. La formazione in azienda è sempre di più percepita come una priorità, anche perché, solo una minoranza di imprese (il 29%) giudica "alto" il livello di competenze necessarie per la quarta rivoluzione industriale, mentre per circa la metà degli imprenditori (52,1%) il livello è medio. Le Pmi che hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti hanno privilegiato soluzioni per la sicurezza informatica (60%) e la connettività (53,1%), seguite da Internet of things (28,6%), cloud computing (24,5%) e produzione additiva (19%). Al momento, i principali fattori di rallentamento della digitalizzazione sono rappresentati da un rapporto incerto tra investimenti e benefici (per il 48,4% delle aziende), dalla mancanza di competenze interne (36,8%), dall'arretratezza delle imprese con cui si collabora (31%), nonché dagli investimenti richiesti troppo alti (29,7%). L'imprenditore è considerato la figura driver preposta a stimolare il processo di innovazione digitale in azienda.(ANSA).
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